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  • Balo, Totti, Cassano, Cavani, Jovetic:| 5 per l'Europa
Balo, Totti, Cassano, Cavani, Jovetic:| 5 per l'Europa

Balo, Totti, Cassano, Cavani, Jovetic:| 5 per l'Europa

Pronti, via. Non ci si ferma più fino allo striscione del traguardo per assegnare i due posti di Champions, che il primo, targato Juventus, è già bello che prenotato dallo scudetto bianconero.

Dal Napoli a 56 punti, fino a Inter, Roma e Lazio, tutte e tre a quota 47, riparte l'inseguimento che mostra di diventare lo spettacolo più attraente della parte finale del torneo. Proviamo a scorgere le differenze tra le iscritte al rush finale. Primo parametro: le coppe. Tranne la Lazio, reduce da una striscia suggestiva in Europa league, tutte le altre cinque sorelle sono esenti da impegni internazionali, in ballo restano solo la semifinale di ritorno (Inter-Roma) e la finalissima di coppa Italia (la Lazio già qualificata, appuntamento a fine maggio all'Olimpico).

Secondo parametro: il calendario. A eccezione di Napoli e Fiorentina, le altre candidate hanno un calendario di difficoltà medio-alta. Il Milan è stritolato da una serie di scontri diretti: deve affrontare a Firenze Montella e i suoi boys, il Napoli a San Siro, la Juve a Torino e infine la Roma.

Terzo parametro: lo stato psico-fisico del gruppetto di pretendenti alla coppa Campioni segnala traiettorie omogenee. La differenza, nel bene e nel male, può essere segnata da infortuni eccellenti (pesante l'assenza di Milito tra i morattiani) e dallo smalto di alcuni esponenti. Ecco un po' di nomi sparsi: Balotelli col grilletto facile per il Milan, Totti per la Roma, Cassano papà per l'Inter, Jovetic col pallino del calcio inglese per la Fiorentina, Cavani atteso alla conferma di una ripresa di buona mira per il Napoli (è a quota 20, mica male).

Adriano Galliani è uno che conosce le antiche e sempre valide leggi del calcio. «Nel calcio vince chi ha la miglior difesa e non il miglior attacco» ripete da giorni. E lo fa per mettere in un cantuccio il dato eloquente del Milan (11 gare nel 2013, 27 punti guadagnati, zero sconfitte). A leggere in modo elementare la classifica si scopre che la miglior performance difensiva è del Napoli, con 26 gol subiti: forse anche per restare concentrato sul secondo posto (che vuol dire niente preliminari) De Sanctis ha appena detto addio alla Nazionale.

Tutte le altre sono staccate: 32 gol subiti dal Milan, 35 dalla Fiorentina, 37 dall'Inter, 49 dalla Roma, cifra appesantita dalla gestione Zeman in verità. Eppure è sempre Balotelli in prima pagina, specie dopo gli ultimi due sigilli di La Valletta e la benedizione di Prandelli: «Quando hai a che fare con un talento così, devi solo portare pazienza che arrivi il momento. Eccolo il momento di Mario». Che continui così se lo augura Allegri subito alle prese con il Chievo, mentre la Roma va a Palermo, il Napoli incrocia il Toro e il clou della vigilia di Pasqua continua ad essere Inter-Juventus. Nella speranza, per Stramaccioni e la sua ciurma, che la banda di Conte sia sintonizzata sul viaggio in Baviera della settimana prossima. Totti festeggia i 20 anni di serie A e si ritrova, improvvisamente, circondato dall'affetto e dalla stima di molti sodali, Buffon in prima linea che gli rimprovera amabilmente i 10 gol subiti. È il segno che dietro le sagome di giovani protagonisti, ci sono i santoni del nostro calcio poco disposti a mollare lo scettro: pensate a Toni, pensate a Cambiasso, pensate ad Abbiati, pensate a De Sanctis. Da sabato si ricomincia allora. Non ci si ferma più. Anzi: chi si ferma ora è proprio perduto.


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