In campo si è visto poco, fuori gli hanno piazzato tre guardie del corpo per difenderlo dai tabloid. Ma Prandelli gli darà un’altra chance: "Non sbaglierà più".
Aspettare Balotelli?
La domanda che inseguirà Prandelli fino alla partita con la Croazia è se abbia ancora un senso fidarsi di Balotelli, l’uomo che più di tutti incarna in questa Nazionale l’Italia dei partiti e delle divisioni. Persino l’errore contro la Spagna ha spaccato i giudizi. C’è chi considera inaccettabile che a un attaccante cali la palpebra e gli si addormenti il cervello quando si trova a un passo dalla porta. E c’è chi sposa la tesi di Prandelli per cui, più dell’errore, è importante cosa ha fatto Balotelli per costruirsi da solo la palla gol. La via di mezzo è impensabile. Credere che SuperMario abbia il talento del fuoriclasse impacchettato in un involucro acerbo non fa parte del gioco: lui è uno che spacca anche negli atteggiamenti, lo si accetta o lo si respinge in blocco. Chi si aspettava di vederlo in gramaglie e con le orecchie basse è rimasto deluso: il video della sua dormita davanti a Casillas ha fatto il giro del mondo ma non è entrato nel suo. L’ex interista ha un’impressionante impermeabilità.

«Sto bene e sono sereno», ha dichiarato nel suo stile lapidario al termine dell’allenamento pomeridiano, già pronto per la libera uscita. Vestiva in maglietta e pantaloncino corto però lo distingueva il Rolex d’oro al polso, forse perchè il ragazzo tiene alla puntualità e non voleva tardare all’appuntamento con una ragazza mora con la quale è poi stato visto passeggiare in centro. Per gli inglesi la presenza di Balotelli all’Europeo è un valore aggiunto. Visto che Rooney e Terry non facilitano il gossip, uno scandaletto di SuperMario aiuta a passare meglio la giornata anche a costo di inventarselo, come la storia della notte brava alla vigilia della partita con la Spagna che ha costretto la Federcalcio a piazzare tre guardie del corpo al seguito dell’attaccante per evitargli altre noie. O magari per garantire sonni tranquilli ai dirigenti federali.

I tabloid lo curano, la Bbc ne ha fatto il cavallo di Troia della propria campagna contro il razzismo dei polacchi, degli ucraini e adesso anche degli spagnoli tanto che l’unica domanda che hanno fatto a Prandelli è stata cosa ne pensasse degli ululati dei tifosi avversari a Balotelli, quando l’ha sostituito con Di Natale. «Non ci sono stati gesti razzisti», li ha stoppati il ct, il quale vorrebbe liberarsi di tutto il ciarpame mediatico che accompagna SuperMario per concentrarsi sull’aspetto che più gli preme: se confermarlo contro la Croazia. «Mi ha spiegato cosa è successo con la Spagna - ha raccontato Prandelli -. Stava cercando il modo per servire Cassano davanti alla porta e non si è accorto del recupero di Sergio Ramos. Sono sicuro che l’episodio non lo condizionerà: dopo uno errore un grande giocatore si prepara perché l’occasione si ripeta e non la sbagli più».

La scelta di Prandelli batterà altre strade. A Balotelli il ct chiede un movimento che dia più profondità alla manovra. «In certe fasi si è preoccupato troppo di tenere la posizione». Non crede che nel tentativo di smentire chi lo considera immaturo, finisca per snaturarsi e non agire più con l’istinto? «È chiaro che Mario vuole dimostrare a tutti che ha il talento potenziale che gli riconoscono e finisce per sentire la responsabilità». L’impressione è che Prandelli stia valutando di mettere Di Natale dall’inizio: «Nell’occasione del gol ha confermato quanto sia bravo a ingannare gli avversari per preparare l’azione: lui ha naturalmente i tempi giusti» ha detto il ct. Ma Balotelli rimane il favorito. Tenerlo fuori contro i croati suonerebbe come una bocciatura che non merita al primo errore: c’è il rischio di bruciarlo ed è un lusso che Prandelli non si può permettere non avendo un serbatoio di talento da cui pescare per il presente e soprattutto per il futuro.