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    • Balotelli tra Milan, Klopp e piano Raiola

    Balotelli tra Milan, Klopp e piano Raiola

    La parola ‘normale’ nel suo vocabolario non esiste. Nel bene e nel male. In carriera come nella vita, Mario Balotelli non si è mai fatto notare per qualcosa di abituale, anzi. La particolarità è l’autografo della sua vita. In campo e fuori. Ma adesso arriva un momento cruciale, decisivo, determinante come pochi: perché quel Milan che gli ha dato la famosa ‘ultima chance’ scommettendo su di lui quando sembrava uno scherzo poterlo riportare in rossonero da Liverpool, adesso vuole capire cosa fare davvero. Il compromesso siglato a parole con Mihajlovic in un garage di Firenze, pieno agosto, è carta straccia: Mario ha fatto poco, troppo poco. Ora c’è Brocchi, un’altra storia, chissà se un paradiso vero o la classica fase Caronte. Ma a prescindere che l’allenatore lanciato dalla Primavera sia traghettatore o prescelto per Balotelli c’è uno scenario molto chiaro.

    KLOPP DICE NO – Da quando il Milan ha fatto sapere di non avere intenzione di comprare Mario, il Liverpool – che se lo aspettava – ha fatto più ragionamenti interni. Sapendo di avere tra le mani un’enorme minusvalenza, ma soprattutto un problema: cosa fare di un giocatore così difficile da gestire che guadagna così tanto? Di sicuro, non tenerlo a Melwood: parola di Jurgen Klopp, che appena interpellato dalla società è stato chiaro. Come lo erano state le sue richieste ai giornalisti in sala stampa ogni volta che ha incrociato club italiani sul suo corso europeo: “Non chiedetemi di Balotelli, non rispondo”. Nascondeva l’amara verità di non voler riportare Mario a Liverpool. E allora, che succede?

    IL PIANO RAIOLA – Anche per questo, in un suo recente blitz a Milanello, Mino Raiola si è mosso con Galliani: “Se facesse bene da qui alla fine, dareste un’altra opportunità a Balotelli?”. Prestito gratuito, ingaggio da dividere, una soluzione si studia col Liverpool. Ma un’altra stagione al Milan è quello a cui mira Balo, soprattutto il suo agente, consapevole che un ritorno in Premier significherebbe dover trovare a Mario una sistemazione sicuramente inferiore; difficile che qualche altro top club scommetta su quel 45 sempre più sbiadito. E allora, il patto è scattato anche pubblicamente dalle parole di Galliani: se Mario dimostrasse di più… non a caso con la Juventus è stato titolare. Facendo intravedere sprazzi alla Balotelli, pur se ancora troppo pochi. Non a caso ha chiesto personalmente Balo a Brocchi di giocarsi le sue carte: desiderio espresso con fame e sorriso in allenamento, esaudito sul campo. Ora tocca a Mario. Raiola ha fatto il suo, Klopp ha già chiuso le porte, il Milan le ha… socchiuse, per adesso. Chissà. Perché il finale sembra scontato, ma per Balotelli suona strano. Quasi normale.

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    Fabrizio Romano

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