Stavolta non c'è nessuna operazione "remuntada" a fare da traino. Il Barcellona si avvicina all'appuntamento con il ritorno dei quarti di Champions con il Psg con la consapevolezza di partire con i favori del pronostico grazie al 2-2 dell'andata, ma con la paura di dover andare avanti senza Leo Messi, uscito all'intervallo proprio a Parigi per un infortunio muscolare. Roura e Iniesta lo ammettono: "Senza di lui non è lo stesso". La Pulce prova a tranquillizzare tutti allenandosi con il resto dei compagni. Il vice di Tito Vilanova viene bersagliato dalle domande su Leo Messi. "Ci sarà? Andrà in panchina? Come sarà giocare senza di lui?". Jordi Roura non si sbilancia: "Sugli infortunati (gli altri sono Pedro e Adriano, ndr) le sensazioni sono buone. Ma vedremo, sentiremo i medici, non posso dire nulla". C'è un'unica leggerissima ammissione: "Giocare senza il numero uno del mondo è un handicap". Ma aggiunge: "Chi lo sostituirà dà garanzie". Nessuna polemica col Psg ("Si lamentano per i torti arbitrali? Non mi sorprende"), poi la certezza: "Non credo che cambieranno modo di giocare rispetto a Parigi. Noi dobbiamo giocare come se fosse una finale". Sta ad Ancelotti sorprenderlo. Andrés Iniesta prova a uscire fuori dal coro delle banalità: "Non c'è dubbio che questa squadra sia Messi-dipdnente perché lui è fondamentale. Ma l'unica cosa che importa è che il Barcellona vinca dei titoli. Messi è il numero uno quando gioca". Al di là della possibile assenza di Messi ("Dipende dalle sue sensazioni"), Iniesta si mostra ottimista: "Affronteremo un avversario forte, ma ci giochiamo le semifinali di Champions in casa, davanti alla nostra gente. C'è bisogno di una partita quasi perfetta. Come contro il Milan? Quella fu una partita limite. Stavolta dobbiamo disputare una gara seria giocando con il tempo e il risultato. L'ambizione e l'intensità devono essere le stesse messe in campo contro il Milan".