Caputo, Parisi e Pulzetti. Il Bari rifila un tris al Torino ed approda al quarto turno di Coppa Italia, dove troverà il Livorno di Pillon a fine novembre. Si interrompe quindi la serie nera dei biancorossi, ma è presto per dire se la nottata sia definitivamente passata. Dalla settimana dei faccia a faccia emerge un Bari più cattivo sul piano agonistico, con maggiore cuore e determinazione, ma ancora bloccato sotto il profilo delle geometrie e dell'incisività. I biancorossi stentano anche di fronte ad un Torino modesto, nonché riempito di rincalzi. La manovra è ancora lenta e prevedibile, non c'è traccia dei fraseggi stretti che hanno fatto impazzire l'Italia.

Il primo tempo palesa la fragilità psicologica dei biancorossi che, una volta subito il gollonzo del pari granata (autorete di Rossi) si bloccano nuovamente. Si attendevano segnali di reazione da parte di Alvarez e Rivas che Ventura ha schierato per permettere ai due esterni di ritrovare lo spunto perduto. Ebbene, l'argentino e l’honduregno ci mettono l'anima, ma le loro sgommate non bruciano l'erba come ai tempi belli. L'ulteriore beffa, inoltre, viene dalla difesa che, già rimaneggiata, perde pure Belmonte. Le note positive giungono in parte da Caputo che, con una bella rete, manda un segnale per trovare maggiore spazio in futuro.

Buona la prova anche di Pulzetti che, oltre il bellissimo gol, ha garantito corsa e qualche apertura illuminante. La musica è poi cambiata in meglio solo quando l'accelerazione di Rivas frutta il rigore che ha incanalato la gara sui binari giusti. L'auspicio è che il risultato positivo riconsegni fiducia in vista del delicato scontro diretto di domenica con l'Udinese. In fondo, se come sostiene Ventura, la chiave della crisi è nella testa del gruppo, una vittoria è l'ideale per ritrovare convinzione nei propri mezzi.

(Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)