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  • Bari:| L'eroe è sempre Barreto

    Bari:| L'eroe è sempre Barreto

    • D.L.

    L'uomo dei sogni è sempre lui. Paulo Vitor Barreto è forse l'emblema principale del Bari che cambia. L'avvento al San Nicola dell’attaccante brasiliano ha cambiato le prospettive. Prima di lui i biancorossi arrancavano in B. Da quando, invece, il ragazzo di Rio de Janeiro ha preso le redini dell'attacco dei galletti, il Bari ha imparato a coniugare con puntualità il verbo vincere. Per certi versi, è come se Barreto riassumesse in sé tutte le componenti della rinascita biancorossa: dalla disponibilità della società ad allargare i cordoni della borsa, alla capacità dei dirigenti, fino all'abilità degli allenatori che hanno plasmato una squadra in grado di far parlare di sé l'Italia intera. Sul brasiliano, infatti, il club ha effettuato in tre anni un investimento pari ad oltre otto milioni di euro: dai 600mila per il primo prestito dall'Udinese nell’estate del 2008, al milione scarso per il secondo prestito strappato lo scorso anno, ai circa 4,5 milioni spesi a giugno per rilevarne la comproprietà dai friulani. Al tutto, si aggiunge un ingaggio che, partendo da oltre 400mila euro è raddoppiato ed infine lievitato a 950mila euro. Perinetti prima ed Angelozzi poi, hanno dovuto fare i salti mortali per portarlo e confermarlo in biancorosso strappandolo ad agguerrite concorrenze (in estate lo cercavano Siviglia e Villareal), mentre Conte e Ventura hanno saputo valorizzarlo come mai nessuno aveva fatto in precedenza. La punta carioca, però, ha ricambiato con gol a grappoli.

    Pur esprimendo innumerevoli doti, fin dalla trionfale promozione in A, la squadra biancorossa è incontrovertibilmente legata alla vena del suo centravanti. Un argomento che torna d'attualità all'indomani del match vinto con il Brescia. Perché l'affermazione sulle rondinelle porta ben impresso il marchio del sudamericano che, nel momento più delicato della gara, ha deciso di risolvere la contesa con un'accelerazione in dribbling degna dei più blasonati Messi o Cristiano Ronaldo. Uno spunto fermato soltanto con il fallo da rigore, poi trasformato dallo stesso brasiliano. Non deve suonar male che il Bari sia Barreto dipendente. Nella rosa biancorossa nessuno ha mai disconosciuto il preso del 25enne di Rio de Janeiro. Da Ventura agli stessi compagni di squadra per i quali Vitor è una sorta di patrimonio da coccolare e tutelare. D'altra parte, i numeri confermano in pieno la realtà. In due stagioni, nonché l'inizio dell’attuale, in biancorosso, Barreto ha collezionato 68 presenze e realizzato 39 reti mantenendo una media superiore al mezzo gol a partita. Non solo. Le reti del carioca hanno fruttato praticamente 41 punti su 80 in serie B, 24 su 50 lo scorso anno in A, 4 su 8 nel torneo in corso. Tradotto: metà del bottino racimolato dal Bari in ognuna delle ultime tre annate.

    Cifre che hanno consegnato a Speedy Gonzalez (come lo hanno soprannominato compagni e tifosi) un posto nella storia dei galletti. Perché Vitor ora è decimo (appaiato a Santoruvo) nella classifica dei bomber biancorossi di tutti i tempi. Una graduatoria che, gol dopo gol, il 25enne di Rio può continuare a scalare. In fondo, Barreto ha quattro anni di contratto con il Bari. Sebbene, il suo cartellino sia ancora a metà con l'Udinese. In pratica, la prossima estate occorrerà un nuovo sforzo per trattenerlo in Puglia. Uno così, però, vale tanto oro quanto pesa. E poi, oggi nessuno osa immaginare un Bari senza Barreto. Da Ventura che ne ha fatto un cardine del suo gioco, fondato proprio sugli scambi in velocità del brasiliano con Almiron, con gli esterni e con il 'gemello' Kutuzov, ai tifosi che hanno reso un autentico tormentone il coro 'E Barreto fa gol'. Ha un sogno, Vitor: conquistare la Nazionale brasiliana. Il popolo biancorosso, invece, da sempre ambisce all'Europa. Chissà che una fantasia non si fonda nell'altra.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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