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  • Bari, nuovi soci:| Trattativa appesa a un filo

    Bari, nuovi soci:| Trattativa appesa a un filo

    • D.L.

    La prima fumata è grigia. Non si presenta affatto facile la trattativa per l'allargamento della compagine sociale del Bari. Ieri è scattato l'ultimo giro di confronti prima di entrare nel vivo dell'affare. Si preannunciava una giornata frenetica per Domenico De Bartolomeo (già socio del Bari al 10%) che sta fungendo da collante tra la famiglia Matarrese ed il trio di imprenditori interessati all'acquisto di quote del pacchetto azionario biancorosso. In mattinata, infatti, De Bartolomeo ha incontrato l'avvocato Giuseppe Matarrese (figlio del patron, Vincenzo) ed un legale del gruppo De Gennaro per verificare i presupposti per un'intesa di massima. Nel pomeriggio, invece, era fissato un confronto con Guastamacchia e Ladisa. Il vertice della mattina, tuttavia, non ha sortito gli effetti sperati e la riunione pomeridiana è slittata a fine settimana quando proprietà e acquirenti dovrebbero vedersi a ranghi completi.

    Il tutto, poiché la posizione di Vito De Gennaro (amministratore unico della Dec costruzioni) è parsa piuttosto netta. 'Analizzando la documentazione del Bari - ha dichiarato lo stesso De Gennaro in un'intervista rilasciata all'emittente Controradio - è emersa l'ipotesi della costituzione di una new-co, ovvero una società che separi la vecchia gestione dalla nuova. L'idea di noi acquirenti è di fornire un contributo per allestire una squadra competitiva. Se, invece, il nostro ingresso deve essere finalizzato soltanto al ripianamento di situazioni pregresse, trovo molto difficile la possibilità che si raggiunga un accordo'. Motivazioni plausibili che, però, si scontrano con le esigenze dei Matarrese chiamati, in un frangente complesso sul piano della liquidità, ad ottemperare ad una serie di oneri fino al termine della stagione, tra i quali spicca il pagamento della prima trimestralità del 2011 ai calciatori, da saldare entro il 15 maggio.

    Risultato: le parti hanno optato per 24 ore di riflessione. 'Sono certo - prosegue De Gennaro - che i Matarrese vogliano trovare una soluzione positiva, ma la gestione del passato spetta a loro. Io posso solo confermare che ognuno degli acquirenti è interessato ad una quota pari circa al 20% da integrare con un azionariato diffuso e, magari, anche popolare. Adesso, però, tocca all'attuale proprietà prendere una decisione, partendo dal presupposto che la valutazione del Bari, data l'imminente retrocessione, è inferiore ai 35 milioni stimati. Non voglio illudere i tifosi: l'operazione non è facile. Il dialogo richiederà tempo, anche se occorre avere le idee chiare entro fine aprile'. Su tali presupposti, è difficile sbilanciarsi sull'esito della vicenda. Oggi, comunque, si saprà se De Gennaro è dentro o fuori dal progetto. Più concilianti, invece, appaiono le posizioni di Guastamacchia e Ladisa. Non solo. Sembra che altri soggetti possano abbracciare l'iniziativa. Insomma, la cordata per il momento resiste. Anche se potrebbero cambiare alcuni protagonisti.

    (Corriere del Mezzogiorno - Edizione Puglia)

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