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  • Barimania| Si attendono buone nuove

    Barimania| Si attendono buone nuove

    • Davide Lattanzi
    Per ora il piatto piange. La casella degli arrivi in casa Bari è ancora desolatamente vuota. Quella delle partenze, invece, annovera, per adesso, i pesantissimi nomi di Ranocchia, Almiron e Barreto cui si aggiungono le incertezze su Meggiorini, Bonucci e Salvatore Masiello che per metà non sono biancorossi. Che il lavoro di Guido Angelozzi fosse colmo di difficoltà era cosa nota, ma al momento prevale la paura di non riuscire a confermare i pezzi pregiati dell'organico giunto decimo nel torneo appena concluso e di non avere le risorse economiche per sostituire a dovere i partenti. Più volte si è ribadito che il mercato dei galletti dipende in gran parte dalla questione Bonucci. Senza dubbio è giusto opporre resistenza al gioco al ribasso del Genoa (comproprietario del difensore azzurro), ma nello stesso tempo ci si chiede se il Bari abbia i muscoli sufficienti per reggere fino in fondo il braccio di ferro con il club ligure. Desta addirittura terrore, invece, l'eventualità di perdere Barreto. Il brasiliano è finito nel mirino di Siviglia e Villareal, concorrenti scomodi per i pugliesi. Tuttavia, sarebbe opportuno che la società facesse il massimo sforzo pur di trattenere il suo bomber. Perché si tratta di un idolo della tifoseria, ma ancor di più perché sarebbe un grande problema rimpiazzarlo, considerando il costo degli attaccanti da doppia cifra in A. Si parla di Eder come possibile rimpiazzo naturale del numero dieci biancorosso. Ma il funambolo empolese, che con Barreto condivide numeri e nazionalità, a differenza della punta detenuta dall'Udinese, non si è ancora confrontato con la serie A. In più, i toscani hanno sparato altissimo (otto milioni) per la sua cessione. Si vocifera anche di Paolucci, ma l'attaccante juventino potrebbe essere soltanto un valido innesto per rimpolpare il reparto avanzato, non certo il titolare che rileva il capocannoniere della squadra. Non giungono notizie rassicuranti nemmeno sul fronte Almiron. Malgrado una certa disponibilità della Juventus a cederne la comproprietà, l'argentino avanza richieste di ingaggio (1,2 milioni per tre anni) troppo onerose per gli intendimenti della società. Ma perderlo sarebbe un'altra mazzata per la tifoseria. Così come non è bello sentire che Giovinco, talento incredibile, ma pur sempre reduce da un intero torneo vissuto dietro le quinte, snobbi del tutto l'ipotesi Bari. Al momento, l'unico affare che sembra percorribile è lo scambio con il Livorno che porterebbe in Puglia Pulzetti e Knezevic con De Vezze e Carobbio in Toscana. Un'operazione utile al completamento dell'organico, ma certo non si tratterebbe di rinforzi di primo piano. E a proposito di innesti: ne servono almeno sette (quattro difensori, un centrocampista, due esterni offensivi), ma pare che la massiccia opera di rafforzamento slitti a dopo la risoluzione delle comproprietà. Non sarà un po' troppo tardi, considerando la quantità di movimenti da compiere e la necessità di consegnare a Ventura almeno un 80% dell'organico definitivo in modo da consentirgli di lavorarci in ritiro? L'ultima considerazione riguarda proprio il tecnico. Da più parti si parla di un suo possibile approdo a Torino in caso di promozione dei granata, con conseguente arrivo in biancorosso di Ficcadenti (un tecnico che in A ha un'esperienza limitatissima). Ammesso che si tratti di un'assurdità (il contratto del tecnico è regolarmente depositato in Lega e si rinnoverà automaticamente per un'altra stagione in caso di salvezza), il solo fatto che circoli una voce del genere è grave. Perché a Ventura la società ha affidato l'intero progetto, con lui ha condiviso la scelta di Angelozzi come nuovo ds. Dopo il soffertissimo addio di Perinetti, quest'altra separazione sarebbe davvero uno schiaffo alla città che potrebbe perdere la pazienza. Sarebbe auspicabile, pertanto, sgombrare immediatamente il campo da equivoci. Nella speranza che quanto prima, piuttosto che notizie inquietanti, per i tifosi baresi giungano finalmente buone nuove.

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