Barzagli è un campione autentico
mrmad scrive:
Caro Andrea,
mi piacerebbe chiarire fin dall’inizio che in passato non sono stato un tuo grande ammiratore. Certamente, hai sempre goduto del mio massimo rispetto come gran difensore. Da oggi ti rispetto e ti ammiro come persona. Molti si dimenticano di menzionare il tuo nome quando si parla dei mondiali del 2006. Non da protagonista assoluto come oggi, comunque anche tu eri presente a Dortmund quando trionfammo in una notte tiepida di luglio per poi volare a Berlino e conquistare la coppa del mondo.
Al mattino, dopo una sconfitta in un torneo, anche oggi mi svegliai con un vuoto interno immenso. Per essere sincero, questo sentimento è la regola per un tifoso della nazionale, la tragedia è la norme, non l'eccezione. Eccezione giusta fatto ed esclusivamente per quel 2006, non per il 1982, anche se noi due all’epoca eravamo già lì a tirare i primi calci al mondo.
In passato, le sconfitte erano più facile da affrontare la sconfitta, anche se tutti ci vogliono far credere che sia piú facile con l'età.
Noi due sappiamo entrambi che non è vero. >>>CLICCA QUI PER COMMENTARE<<<
Luca Borioni risponde:
Barzagli incarna al meglio l'immagine del giocatore forte in campo e solido anche nella vita. Un difensore stilisticamente elegante, spesso impeccabile nei suoi interventi, un giocatore scoperto ad alto livello forse tardi, come suggerisce il nostro amico nell'articolo che ricorda come Barzagli facesse parte del gruppo dei campioni del mondo nel 2006. Questo particolare del pianto, della condivisione emotiva in diretta tv con tutti noim aggiunge un altro dettaglio al mosaico, rende ancora più vivo il ritratto di un campione. Non rimarrà niente di tutto questo? Impossibile. Voi che ne pensate? Dite la vostra CLICCANDO QUI
