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  • Batistuta: essere un Dio, ma a quale prezzo?

    Batistuta: essere un Dio, ma a quale prezzo?

    • Irene Gheri

    Batistuta per i tifosi viola un Dio lo è stato fin da subito, non solo per la sua classe e il suo talento, ma per quel qualcosa in più che solo i “veri” campioni hanno: il cuore.

    Come pochi ha saputo dimostrare il suo attaccamento alla maglia, il suo attaccamento a una città difficile che ha saputo amarlo senza riserve anche quando lo ha perso.

    Per Firenze Batistuta ha dato tanto, ha trascinato la squadra, incantato i tifosi, riacceso sogni e speranze… pur non riuscendo nel risultato ultimo: lo scudetto; che non avrebbe potuto renderlo comunque, più amato di quanto già fosse.

    Scoprire, quanto la sua dedizione gli sia costata è però estremamente doloroso, sapere che le sue prodezze, il suo sapersi rimettere subito in piedi, i suoi 168 goal con la maglia viola, le infiltrazioni subite per regalare emozioni ora privano lui dell’emozione di poter correre e dare un calcio ad un pallone è sconvolgente, e fa sorgere il più banale degli interrogativi: ne valeva davvero la pena??

    Lui stesso dichiara che se anche avesse saputo quali erano i rischi di un’attività tanto serrata, non si sarebbe tirato indietro; l’emozione di segnare, l’esultanza del pubblico: a questo non avrebbe rinunciato.

    Il prezzo di tante emozioni regalate, non solo a Firenze, gli è costata però moltissimo, c’è stato un momento in cui sembrava compromessa anche la possibilità che continuasse a camminare, momento fortunatamente superato.

    Rassicurante Batistuta si è rivolto ai molti che non lo hanno ancora dimenticato dicendo che ora il peggio è passato, ora: cammina.

    Se questo gli basti non è dato saperlo, ma forse è già qualcosa, forse è più facile rinunciare oggi a correre di quanto non sarebbe stato facile rinunciare ieri a segnare.

    La sua carriera, non ancora conclusasi nel mondo del calcio rimarrà indelebile, come l’amore dei suoi tifosi viola, che ancora oggi a distanza di anni, dopo aver esultato per le sue prodezze, e averle subite…: la più cocente, la rete segnata a Toldo con la maglia della Roma che regalò a quest’ultima lo scudetto mai ottenuto a Firenze; sono ancora con lui: con l’uomo che dopo quello stesso goal non dimenticò di salutare i suoi ex tifosi.

    Quei tifosi che lo portano sempre nel cuore e che ancora oggi sostengono ogni suo passo fuori dal campo, come per dieci anni hanno sostenuto le sue azioni in campo.

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