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  • Belgio, feste alcoliche e spogliatoio diviso: ecco i motivi di un fallimento

    Belgio, feste alcoliche e spogliatoio diviso: ecco i motivi di un fallimento

    Il Belgio è stato una delle delusioni più grandi di Euro 2016. La nazionale di Wilmots, seconda nel Ranking Fifa alle spalle dell'Argentina, partiva tra le favorite alla vittoria finale: Hazard, de Bruyne, Courtois, Lukaku e gli altri, la generazione dei fenomeni belga sembrava pronta al definitivo salto di qualità. Salto che però nei fatti non è arrivato: la sconfitta all'esordio contro l'Italia era stato un primo campanello d'allarme, solo nascosto dalle vittorie contro Irlanda e Svezia che avevano permesso ai Diavoli Rossi di qualificarsi per gli ottavi di finale contro l'Ungheria. Una partita, vinta 4-0, che aveva fatto pensare a tutti che il Belgio fosse entrato in forma, con una partita super di Eden Hazard, autore di un gol e un assist

    FESTA ALCOLICA - In realtà, proprio dopo la partita contro Dzsudzsak e compagni si è consumata una delle fratture più grandi all'interno del gruppo: lo staff tecnico, come riporta il quotidiano Het Laatste Nieuws, ha festeggiato il passaggio del turno con una festa ricca di alcolici, tanto che alcuni collaboratori di Wilmots non erano "neanche in grado di reggersi in piedi". Trattamento completamente diverso da quello riservato ai giocatori, per cui il ct prevedeva regole quasi militaresche.

    FIGLI E FIGLIASTRI - Un clima reso ancora più pesante dalle scelte tecniche di Wilmots, spesso contestate dai calciatori. Alcuni, come Hazard e Witsel, ricevevano in anticipo rassicurazioni e notizie sulla formazione, a discapito del resto della rosa che, per vendicarsi, mandava sms di fuoco ai giornalisti. L'apice di questa situazione è arrivato però negli spogliatoi, dopo la sconfitta per 3-1 contro il Galles nei quarti, quando Thibaut Courtois ha affrontato apertamente Wilmots, provocandone un'accesa reazione. Un quadro, delineato dalla stampa belga, che non fa altro che confermare quanto era apparso chiaro già dal campo: più che una vera squadra, il Belgio era soltanto un insieme di campioni.

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