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  • Berardi e tutti i dispetti tra Inter e Juve

    Berardi e tutti i dispetti tra Inter e Juve

    • Luca Borioni
    Dispetti di mercato. Juve e Inter aprono una nuova stagione di colpi (bassi?) e azioni diversive. Da sempre le cosiddette “fidanzate d’Italia” si sfidano, oltre che sul campo di gioco, anche sul terreno della diplomazia. E non solo per quanto riguarda le trattative: spesso si è andati molto oltre, vedi Calciopoli. Conferme tangibili di una rivalità endemica e irrisolvibile.

    Il caso Berardi rappresenta l’ultimo episodio di un infinito thriller. Il ragazzo è talentuoso ma non omologabile, non fa scelte scontate, così l’Inter prova a contattarlo, forte di una risaputa simpatia per i colori nerazzurri. Da anni però su Berardi è in atto il lavoro diplomatico della Juventus, che vanta accordi verbali, sinergie e promesse con il Sassuolo, ovvero il terzo che gode, perché da questa storia sarà l’unico club a uscire con un risultato positivo a prescindere (i soldi del cartellino del giocatore o un altro anno di suoi gol in neroverde). Si corre sul filo delle convenzioni. In pratica la Juve non può vantare certezze sul futuro di Berardi nonostante tutto, mentre l’Inter, che sente di aver recuperato posizioni, fiuta la prospettiva di un’inchiesta federale, tanto per cambiare, per scombinare definitivamente la sicumera di Marotta e portare alla luce eventuali accordi non consentiti.

    Niente di nuovo. Difficile immaginare un futuro fatto di gentlemen agreement tra Juve e Inter che appena un anno fa, quando ancora l’affare con il Palermo non era stato ufficializzato, si trovarono una contro l’altra per Dybala, o meglio l’Inter tentò un rilancio più o meno velleitario per l’argentino, già promesso ai bianconeri, così la Juventus rispose con un’offerta a Icardi, attaccante simbolo della rinascita nerazzurra. E la rivalità si riaccese per Kovacic (entrato nelle mire di Paratici anche quest’anno), prima dell’intervento risolutore del Real Madrid.

    La storia racconta di clamorose operazioni di calciomercato all’alba degli anni ’70: quando Boninsegna fu ceduto ai rivali e ci mise un po’ a capacitarsi, ma poi si convinse e fu un affarone per Boniperti. O quando Anastasi fece il percorso inverso, senza eccellere. Guarda caso, entrambi sono rimasti tifosi delle rispettive squadre d’origine. Che poi i dispetti sono trasversali, non un’esclusiva di Juve contro Inter o viceversa. Spesso una trattativa fasulla, o sussurrata alla stampa perché giunga all’orecchio del nemico, serve a garantire il controllo della situazione, a spostare gli equilibri o semplicemente a complicare i piani dei rivali. Ma tra Juve e Inter è qualcosa di più.

    Nell’ultimo periodo ci sono state avventure tentate o solo immaginate. Per non dire di affari fatti, impacchettati e infine mandati all’aria, tipo quello del gennaio 2014: Vucinic all’Inter e Guarin alla Juventus. L’accordo c’è, ma la curva dell’Inter si mette di traverso e blocca tutto. Vucinic continuerà a segnare qualche gol in bianconero, Guarin continuerà a indispettire gli stessi tifosi interisti. Mai successo prima. Anzi no: a parti invertite, nel 2008 era stata la curva juventina a spegnere sul nascere i progetti, anzi l’accordo già chiuso per Stankovic, uomo simbolo dell’Inter. Mourinho disse: “Un club che lascia decidere i propri tifosi è un club con poca personalità”, inconsapevolmente profetico per quanto sarebbe accaduto anni dopo al contrario.

    Di lì a poco sarebbe stata la volta del mercato-dirigenti, con il manager Fassone immortalato suo malgrado con una maglietta-sfottò verso l’Inter ai tempi della militanza juventina e poi dirigente nerazzurro osteggiato per quel precedente dai nuovi tifosi, fino alla recente cacciata firmata da Thohir. L’idea di fondo, l’ambizione segreta e condivisa, resta quella di scippare agli avversari il nome giusto, quello che poi gli altri rimpiangeranno amaramente, come accadde per Bonimba (oppure: ricordate Platini?). Gli ultimi tentativi Juve fatti con Lucio e Hernanes, però, non hanno dato l’esito sperato.

    La cronaca indica numerose tracce di mercato che si sovrappongono. L’attaccante brasiliano Gabriel Jesus, ad esempio, il difensore tedesco Mustafi, e molte altre piste fino al recente exploit su Berardi. Segno che l’Inter, con il passaggio di consegne dirigenziale ai cinesi, punta a recuperare l’autorevolezza smarrita. La Juve, che ha appena ferito la Roma con l’affare Pjanic, prepara il controspionaggio. Storie di mercato.
     

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