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  • Bergamo, andare in Curva e sentirsi una Dea. Parola di una ultrà che c'era

    Bergamo, andare in Curva e sentirsi una Dea. Parola di una ultrà che c'era

    Quando vai in Curva e ti senti una Dea...

    Domenica 11 novembre. Arrivi allo stadio alle 8 della sera e ti trovi subito in difficoltà: la Curva è gremita, non sai dove cavolo metterti per vedere la partita. Ci si fa posto fra due famiglie e trovi bambini che avranno poco più di 10 anni (e meno male che in Curva non ci sono solo teppisti...). 

    L'atmosfera è di quelle forti, di quelle che ti fanno

     mancare l'aria e c'è il bambino in parte che ogni 5 minuti ti fa il countdown. Poi si inizia: finalmente cori, tifo di quelli che ti trascinano e sembra ti portino sulle stelle. E poi... E poi il goal del Jack: un boato allucinante, urli con tutta la forza che hai dentro: goal!!!!!!!!!!....cazzo stiamo vincendo! 

    Subito dopo il Tanque si mangia un gol e ti chiedi: "Ma come fai a sbagliare un gol del genere?!. Però, se Denis sbaglia, noi ancora più forte lo incitiamo perchè gliel'abbiamo detto: "Denis gonfia la rete, esulta sotto la Nord".

    All'Intervallo la mamma di quei bimbi ci offre un biscotto al caramello: buffo, nemmeno sappiamo i nostri nomi, eppure sembra di conoscerci da tempo. Cose da atalantini. Siamo i tifosi più belli del mondo, e ci dispiace per gli altri.

    Si ritorna in campo, l'Inter attacca, ma non ci fa paura. Sproniamo a più non posso il German, lui risponde: lì non capisco più niente. 
    Si salta, si urla, ci si abbraccia con quei bimbi come se fossimo saltimbanco. 

    Fallo in area su Moralez: rigore. Mi stringo forte a quei bambini e la loro mamma si attacca alle mie spalle: uniti, insieme, per dire "dai che ce la facciamo, dai, crediamoci". Denis dal dischetto non fallisce: a capese piò negota e, credetemi, se nel gioire una piccola lacrima mi ha inumidito gli occhi.

    Dimenticavo, l'Inter intanto segna e, in un momento di mio silenzio, il bambino mi prende la manica e mi fa: "Guarda guarda!". Come per dire: la partita non è finita, continua a cantare!".

    No, non è finita e sembra che l'arbitro ci provi gusto a non fischiare sta fine e mi scusi Damato se bellamente gli ho urlato:" Fischia 'sta cazzo di fine! Se no ta tache in aria!!".

    Ma c'era quasi la sensazione in quegli ultimi 10 minuti che magari un aiutino all'Inter per pareggiare i conti si potesse dare. Poi, anche l'arbitro capisce che non ce n' è per nessuno e così arriva il triplice fischio. Finisce la partita, ma le emozioni che solo noi sappiamo darci non finiscono mai.

    Sull'1-0 sembrava di sognare e volare alto. Alla fine non sognavamo: siamo stati davvero sulle stelle. Per una notte magica, una notte di quelle che solo una come te ci può dare. E una come te, ci piace da morire.

    Sabrina Fratus

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