Berlusconi&Galliani, è finita
Hanno esagerato. Sono andati avanti a testa bassa, senza rendersi conto che la loro epoca era finita. L’ha fatto Berlusconi, incapace di accettare il tempo che passa: così si comporta nella vita, così si è comportato nel calcio. Ha pensato bastasse un po’ di trucco perché il Milan continuasse a vincere come in passato: non è così, il pallone è impietoso e ha tirato fuori tutte le rughe. Se i soldi non sono più quelli di un tempo, vincere è durissima. Bisogna saper programmare, ma questa società non è in grado. Silvio non ha nemmeno capito che si stava coprendo di ridicolo quando sosteneva di avere la squadra più forte d’Italia, di voler vincere la Champions nel giro di pochi anni. Avrebbe dovuto frenarlo Galliani, il suo storico factotum rossonero, invece l’ha assecondato. Chissà perché: forse per riconoscenza, forse per avidità. Come Sancho Panza con il suo Don Chisciotte: assieme contro l’illusione. E triste, malinconico è stato il tentativo del presidente di rilanciare con Barbara, diventata subito l’anti-Galliani: ma se Adriano è ormai un dirigente finito, la piccola Berlusconi nel calcio non è mai cominciata.
Il suo lungo addio al Milan sta diventando uno strazio, una macchia larghissima sul presidente più vincente della storia. Valuti le offerte che gli arrivano, lo faccia in fretta, e accetti presto la migliore, per lui e per il club, affinché possa tornare a vincere il prima possibile. Le possibilità, a quanto sembra di capire, non mancano, e pazienza se ci si dovrà affidare a capitali che vengono da lontano: peggio di così non andrà.
@steagresti