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  • 'Sì, Berlusconi vende il Milan'

    'Sì, Berlusconi vende il Milan'

    Angelo Pollina (politico di Futuro e Libertà) è intervenuto a Radio Sportiva per parlare dell´indiscrezione che vedrebbe Silvio Berlusconi pronto a lasciare il Milan: "E´ una situazione un po´ contorta. C´è una battaglia tra i figli che, eccetto Barbara, vorrebbero che il padre lasciasse il calcio. Berlusconi è tentato dai suoi amici russi a vendere il Milan. Ma è dubbioso. Lo si capisce anche da come si è comportato nella vicenda Pato, che è ancora molto coinvolto nella società rossonera. Ma le questioni economiche adesso non vanno molto bene: tenere una società a quei livelli è molto dispendioso. Per lui è un dolore ma credo che Berlusconi ci stia pensando. E´ una lotta in famiglia, con Barbara che è appassionata di calcio e vuole convincere il padre a restare, mentre i figli ´di primo letto´ benchè milanisti vorrebbero che il padre cedesse la società. Questa volta può seriamente cambiare qualcosa. Il Milan di altre epoche avrebbe preso Tevez senza pensarci troppo, invece adesso temporeggia. E questo vuol dire che le cose sono cambiate davvero. Il contatto con i magnati russi c´è: si parla della Gaz Prom. I tifosi del Milan, in questo caso, potrebbero stare tranquilli ugualmente".

    22.00 Silvio Berlusconi lontano dal Milan. E' lo scenario che potrebbe concretizzarsi qualora il patron decidesse di ascoltare il suo istinto, che gli suggerirebbe di vendere la società. Troppi debiti e profitti molto bassi: fonti vicine all'ex-Presidente del Consiglio assicurano che Berlusconi starebbe ripensando seriamente al progetto-cessione.

    Solo per amore continuo la mia avventura nel calcio, avrebbe confidato il numero 1 di via Turati ad alcuni interlocutori, sottolineando gli enormi sforzi finanziari necessari per ripianare le perdite (da 75 a 110 milioni all'anno). 

    "Berlusconi incarna la figura del mecenate sportivo, ma ogni tanto la tentazione di fare un passo indietro c'è", ha raccontato un anonimo 'big' del Pdl. Il Cavaliere teme di non poter competere con i grandi club internazionali e avrebbe accantonato l'affare Tevez per motivi di 'austerity'.

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