E alla fine Silvio cambiò idea. O meglio, questo sembra essere l'intendimento delle ultime ore, col patron del Milan che ha tentennato fino all'ultimo di fronte alla concreta proposta di un gruppo di intermediari cinesi rappresentati dall'advisor statunitense Sal Galatioto. L'amore per il club rossonero è tanto, ma pari è la delusione per il momento di crisi (economica e di idee) vissuto in questi ultimi anni e per la profonda disaffezione dei tifosi nei confronti del proprio ex presidente, il più vincente nella storia del Milan.

Berlusconi, su pressione dei figli Marina e Piersilvio e dei manager Fininvest, ha compreso che, a differenza di mister Bee, l'interlocutore stavolta è serio e pure l'offerta per rilevare il pacchetto di maggioranza è allettante e così si sarebbe convinto a chiudere entro la fine del mese, prima firmando l'esclusiva a trattare con la cordata cinese e, una volta completata la due diligence sui conti societari, a firmare un preliminare vincolante dell'accordo. Nel giorno di Milan-Frosinone, durante il quale è prevista una fortissima contestazione, il Diavolo è sempre più vicino ad una svolta storica.