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  • Bernardeschi: 'Tifavo Milan. Futuro? Amo la Fiorentina, conterà nella scelta'
Bernardeschi: 'Tifavo Milan. Futuro? Amo la Fiorentina, conterà nella scelta'

Bernardeschi: 'Tifavo Milan. Futuro? Amo la Fiorentina, conterà nella scelta'

Obiettivo di mercato di Inter e Juventus e protagonista di una splendida stagione con la maglia della Fiorentina, il trequartista viola Federico Bernardeschi ha parlato al Corriere dello Sport dell'attuale momento della squadra allenata da Paulo Sousa e delle sue scelte per il futuro.

DA CHIESA A BABACAR - "Credo che questa Fiorentina sia frutto del bel lavoro che c'è dietro e che, di solito e forse purtroppo, si apprezza solo alla fine. Attorno a noi e tanti altri giovani c'è un progetto e d è questo che fa la differenza. 

IL VIOLA ADDOSSO - "Con grande onestà dico che Corvino mi avrebbe spiazzato se non avesse detto che non vuole vendermi. E' giusto che una società debba difendere sempre i propri talenti. La maglia viola? Sono arrivato a Firenze che avevo 12 anni: ho giocato nelle giovanili e sono arrivato fino alla prima squadra e questo è qualcosa che mi porterò dietro per sempre. Sono legato alla Fiorentina, ne sono orgoglioso".

LE OFFERTE - "Io oggetto del desiderio di tante squadra? Sono abituato a stare zitto e lavorare. Quando un ostacolo si mette in mezzo vuol dire che va bene. Certo, l'amore per la maglia viola sulla bilancia peserà eccome al momento in cui dovrò scegliere".

LA CRESCITA - "Ero un bambino molto vivace, ma sempre col vizio del pallone. Mio padre verso Natale mi portava alla incaba di Viareggio, un negozio di giocattoli di ben tre piani, ma io mi fermavo sempre all'inizio, dove c'erano i cesti coi palloni. Ero generoso, mi scornavo per difendere i deboli coi forti. Volevo che a pallone giocassero tutti i presenti e non ero prepotente".

TIFAVO MILAN - "Da bambino tifavo per il Milan, quegli erano gli anni d'oro dei rossoneri. Quando però sono cresciuto e ho capito che questa poteva diventare la mia professione ho messo da parte tutto. Per un professionista il tifo non esiste".

GLI ESEMPI - "Nelle giovanili sono stato allenato da Gabbanini, Semplici, Guerri, Sarti e Buso. Cos'ho vinto? La Supercoppa Italiana all'Olimpico contro la Roma. Nella Fiorentina mi piaceva Mutu. Era il più rappresentativo e quando l'ho conosciuto ho incontrato una persona straordinaria. Poi ha avuto qualche momento di black out, ma il fatto che fosse un calciatore non significava nulla".

IL NO AI REALITY - "Dissi no al reality realizzato da MTV sulle giovanili viola perchè sapevo che mi sarei trovato a disagio. Quando ho la maglia della Fiorentina addosso è una cosa, il privato invece l'ho sempre difeso".
 

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