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    Milan, un bilancio da incubo

    Una situazione sul campo sempre più deludente, con l'obiettivo sesto posto e la finale di Coppa Italia del prossimo 21 maggio contro la Juventus unici salvagenti della stagione. E anche sul fronte finanziario le cose non vanno per niente bene al Milan, come anticipa l'edizione odierna de Il Sole 24 Ore. Il prossimo 28 aprile sarà approvato il bilancio al 31 dicembre 2015 del club di via Aldo Rossi e un altro pesante passivo è già stato rivelato dal quotidiano milanese nell'articolo a firma Gianni Dragone:


    "Il 2015 è stato un altro anno negativo per i conti (e non solo) dell’Ac Milan. Il bilancio consolidato dell’esercizio terminato il 31 dicembre scorso si è chiuso con una perdita netta di 89,3 milioni di euro, appena due milioni in meno della perdita dell’anno precedente, la più alta nella storia del club. Nel corso del 2015, l’azionista di maggioranza Fininvest ha provveduto ad effettuare versamenti in conto capitale e/o copertura perdite per complessivi 150 milioni, si legge nel progetto di bilancio approvato dal consiglio di amministrazione, non ancora reso noto dalla società. È quasi il triplo dei 53 milioni versati nel 2014. Il patrimonio netto consolidato è negativo per 33,37 milioni, l’indebitamento finanziario netto a fine 2015 è diminuito di 58,3 milioni a 188,5 milioni. Queste cifre - che saranno all’esame degli azionisti nell’assemblea del 28 aprile - mostrano che la situazione gestionale del club di proprietà di Silvio Berlusconi è peggiorata l’anno scorso. Il bilancio, ad anno solare, comprende metà della stagione sportiva 2014-2015 e metà di quella in corso. Il club è arrivato decimo in serie A nel 2014-2015 ed è rimasto escluso dalle coppe europee per questa stagione.

    Nel bilancio consolidato il risultato di gestione 2015 è peggiorato, la differenza (negativa) tra valore e costo della produzione è aumentata da -59 a -83,2 milioni. La perdita prima delle imposte è aumentata da 84,55 a 94,44 milioni. La perdita finale invece, come già detto, è diminuita di due milioni rispetto all’anno precedente perché c’è un saldo positivo di 5,1 milioni delle imposte, voce che era negativa per 6,1 milioni nel 2014. Il motivo è che l’anno scorso il Milan ha venduto per 13,9 milioni le sue «perdite fiscali» alla controllante Fininvest, che così potrà pagare meno tasse sui suoi profitti. Inoltre Fininvest - come sottolinea il revisore Ernst & Young in un richiamo d’informativa - ha garantito «l’impegno a supportare finanziariamente il gruppo Milan» per almeno 12 mesi dalla data di approvazione del bilancio. La mancata partecipazione alla Champions League nella scorsa stagione ha ridotto di 12 milioni i ricavi rispetto al 2014, mentre i ricavi da biglietti e abbonamenti allo stadio sono diminuiti di 7,5 milioni, soprattutto per il calo di spettatori. Il giro d’affari del gruppo (valore della produzione) nel 2015 è diminuito di circa 4 milioni a 219,7 milioni, escluse le plusvalenze da calciomercato che peraltro, considerando le minusvalenze, danno un saldo negativo di 2 milioni, rispetto ai proventi netti per 5,77 milioni del 2014. Nel 2015 il Milan ha avuto appena 1,3 milioni di plusvalenze e 3,38 milioni di minusvalenze: nove giocatori sono stati ceduti a zero, le minusvalenze maggiori derivano dalle cessioni di Valter Birsa al Chievo (-1 milione) e Cristian Zaccardo al Carpi (-857mila euro).

    Il Milan ha speso 500mila euro per avere in prestito Mattia Destro dall'As Roma per sei mesi nello scorso campionato. Nell’intero 2015 il costo del personale è aumentato di 9,4 milioni a 163,9 milioni, di cui 148,72 milioni per i tesserati. «La campagna trasferimenti estiva 2015-2016 ha comportato un bilancio negativo pari a 115,6 milioni, con investimenti per 122,6 milioni e cessioni per 7 milioni», dice il bilancio. Tutto questo ha prodotto finora il sesto posto in campionato, la finale di Coppa Italia e - una settimana fa - l’esonero dell’allenatore Sinisa Mihajlovic, sostituito da Crstian Brocchi".

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