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  • Bojan, J.Angel e Kjaer:| Futuro in bilico

    Bojan, J.Angel e Kjaer:| Futuro in bilico

    Tutti sotto esame. Ma l’esame per Bojan, Josè Angel e Kjaer è iniziato da un pezzo, anche quando la Roma aveva inanellato una serie di partite positive che l’avevano fatta risalire in classifica e fatto intravedere quel calcio innovativo e “futuristico” che è stato sin dall’inizio il biglietto da visita di Luis Enrique. Eppure Erano proprio i tre acquisti (a dir la verità due prestiti, Kjaer e Bojan, e un acquisto, Josè Angel) che hanno fatto storcere il naso alla maggior parte dei tifosi, addetti ai lavori, ma anche alla società, non più così convinta del futuro in questa squadra dei tre che in estate, sulla carta, dovevano partire titolari. Invece nessuno dei tre ci sarà oggi pomeriggio all’Olimpico contro il Parma: vuoi perchè Kjaer è squalificato e non ci potrà essere per forza di cose, ma non sarebbe cambiato niente se fosse stato a disposizione, con la coppia Juan-Heinze che (sempre sulla carta) danno più garanzie che in coppia con il danese; inoltre Bojan, nonostante il suo splendido gol all’Inter, non ha dimostrato la continuità che tutti attendevano e che aveva mostrato a Barcellona, facendo forse capire il motivo per cui Pep Guardiola lo lasciava spesso in panchina. Discorso diverso per Josè Angel: arrivato quasi da semi-sconosciuto, voluto da Luis Enrique, non ha mai convinto, nemmeno quando ad inizio stagione faceva della sua grinta la sua prerogativa principale.

    KJAER – Il declino arriva nel derby di andata, con il fallo da rigore su Brocchi, il penalty che ha dato il là alla rimonta biancoceleste e la conseguente espulsione. Kjaer da quel momento in poi è stato bersagliato dalla critica e non ne ha azzeccata una. C’è addirittura chi lo paragona a Silvano Benedetti (vista la capigliatura bionda), oppure al Matteo Ferrari della Danimarca, che di sicuro non ha lasciato un bel ricordo a Roma. Eppure Kjaer è questo, e a Roma lo sapevano. Il Palermo l’ha ceduto nel periodo migliore, quando Kjaer era un difensore dal futuro assicurato, ma in Germania, nel Wolfsburg, si è perso e non ha mai avuto la consacrazione. Sabatini, alla sua conferenza stampa di presentazione, aveva proprio accennato come Kjaer avesse dei forti alti e bassi di rendimento e “black out psicologici” che non gli permettevano di avere continuità. La Roma ci ha scommesso ma, fino a questo punto, la scommessa appare persa. Tant’è vero che lo stesso ds giallorosso, a questo punto, s’interroga sul futuro del difensore danese

    BOJAN – Arrivato da Barcellona con il fardello del “baby fenomeno” per aver annientato ogni record con i blaugrana, Bojan Krkic sembrava avesse trovato la strada maestra dopo un paio di mesi, quando all’Atalanta aveva segnato un gol bellissimo, quanto importante, che permetteva la lenta risalita della Roma e mostrava una parvenza di gioco. Poi tanta alternanza con Borini a cui ha contribuito la consacrazione di Lamela che ormai può considerarsi un punto fermo della Roma del presente e del futuro. Altro sprazzo della sua classe contro il Novara, in un altro momento difficile della Roma: appena entrato in campo, ha siglato il gol del vantaggio in una partita dove la Roma creava molto, come al solito, ma concludeva poco. E’ forse da lì che è nata l’idea di Luis Enrique di centellinarlo, anche per il bene del giocatore, e farlo entrare a partita in corso, ma il flop è stato letale. Bojan, a parte il gol bellissimo con l’Inter, non ha fatto vedere appieno le sue qualità, che sono tanta ma, fino a questo momento, inespresse. Difficilmente la Roma se ne libererà ma a questo punto, fra un anno  e mezzo, quando il club dovrà sborsare una cifra considerevole per il riscatto definitivo, se non cambieranno le cose per lo meno ci penseranno dalle parti di Trigoria

    JOSE’ ANGEL – Pronti, via, Josè Angel è diventato subito il beniamino della Curva Sud per via delle sue scorribande in Roma-Cagliari, partita coincisa con la prima sconfitta in campionato dell’era Luis Enrique. L’espulsione, proprio in quella partita, apparsa ingenua quanto ingiusta per quella partita tutta grinta e determinazione, ha fatto perdere l’asturiano (sì, anche lui compaesano di Luis). Tanta panchina, dove ne ha beneficiato Taddei, reinventato terzino nell’occasione, e la Roma si è ritrovata senza un terzino sinistro di ruolo nella rosa. Non è la sua propensione principale quella di difendere, ma ultimamente anche le sue proiezioni offensive non sono incisive. Oggi per il buon Josè, amico inseparabile di Bojan e che insieme a lui e Kjaer ha in comune la sfrenata passione per Twitter e Facebook, si profila un’altra panchina. Ma a quando il salto di qualità? E’ quello che si chiedono anche a Trigoria, che pensano seriamente ad una cessione a fine stagione. Solo se arriverà una cifra di 5 milioni. Altrimenti rimarrà nella capitale per valorizzarlo. O almeno cercare di far ciò.

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