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  • Bologna: Finché c'è crisi, c'è speranza

    Bologna: Finché c'è crisi, c'è speranza

    Si stava meglio quando si stava peggio" recita un famoso detto. Ed è proprio questo il motto che sembra aver adottato il Bologna negli ultimi tempi. Già, perché quando la crisi societaria era al culmine, quando non si sapeva se la società sarebbe arrivata a mangiare il panettone, quando era lì sul punto di saltare per aria, i giocatori si sono cuciti addosso quella maglia rosso blu, Di Vaio in testa, mettendo in campo cuore e grinta, dimostrando attaccamento alla squadra e incredibilmente a macinare punti (ne sa qualcosa il Cesena).

    Poi arriva il salvatore Zanetti, la tempesta sembra passata, sui cieli felsinei torna il sereno e con quello, inspiegabilmente, anche i risultati negativi sul campo. Venerdì scorso l'ennesimo colpo di scena, Zanetti si dimette dalla carica di presidente, insieme all' "odiato" Baraldi, e tutto è da rifare, con le carte in tavola che vengono rimescolate. Il vice presidente Marco Pavignani viene nominato nuovo patron (oggi è in programma il Cda in cui forse se ne saprà di più sul futuro societario), e con mille punti interrogativi ci si prepara al match con la Lazio. E il Bologna calcio che fa in campo? Torna a vincere al "Dall'Ara" contro l’armata di Reja, quella che fino a poco tempo fa era la seconda forza del campionato.


    Una curiosa contraddizione quella del Bologna, che ricorda tanto la nazionale italiana, capace di vincere i mondiali solo quando in Italia c'è il finimondo. E' successo nel 1982 con lo scandalo scommesso, ed è capitato di nuovo nel 2006. In Italia era appena scoppiato "Calciopoli" e gli azzurri hanno lasciato alla frontiera tutti i problemi interni, riuscendo ad esaltare i calciofili quando proprio il calcio li aveva delusi ed amareggiati.

    I calciatori del Bologna però tanto tranquilli non devono essere. Non basta il ritorno alla vittoria per ridare tranquillità e stabilità, probabilmente i nervi rimangono tesi e basta un niente per farli saltare. Ed è proprio quello che è successo ieri pomeriggio al termine della sfida con la Lazio: al triplice fischio finale dell'arbitro Rocchi in campo succede di tutto. I giocatori iniziano a spintonarsi, alcuni tentano di calmare gli animi. Tra i più nervosi c'è l'argentino della Lazio Mauro Zarate, che sembra prendersela in particolare con Britos ed Ekdal. Gli animi però si erano già scaldati durante la partita, con il battibecco tra Dias e Gimenez che ha provocato l’espulsione di entrambi durante la partita. Insomma, due brutti episodi che hanno macchiato la vittoria d'orgoglio di Di Vaio e soci.


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