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  • Bologna, il meglio e il peggio del 2012

    Bologna, il meglio e il peggio del 2012

    • Alessandro Mossini

    IL MEGLIO

    I supergol - Voto 10. Alcuni gol segnati nel corso di questa stagione dal Bologna sono stati da poster. Anzi, da tramandare ai posteri. Due su tutti: per il periodo gennaio-giugno lo splendido colpo di tacco di Ramirez contro la Fiorentina, e per questa seconda parte di stagione l'incredibile sforbiciata di Kone simbolo della vittoria per 3-2 a Napoli. Non sono mancate altre reti da urlo, ma per bellezza e per importanza queste due simboleggiano al meglio il 2012 rossoblù.

    Stefano Pioli - Voto 9. Annata spettacolare quella del tecnico parmense, che ha messo il turbo a inizio 2012 costruendo lo sprint salvezza che ha fatto chiudere la squadra a 51 punti e poi ha momentaneamente tolto dai guai il Bologna 2012/13 con un'accelerata finale che comprende anche l'accesso ai quarti di finale di Coppa Italia che mancava da quattordici anni. Rinnovato in estate fino al 2014, Pioli è la vera, forse unica certezza di questo Bologna.

    Diamanti azzurro - Voto 9. Vedere un giocatore del Bologna in azzurro già capita di radio, figuriamoci in un grande appuntamento della Nazionale. Diamanti con i suoi gol e la sua duttilità ha conquistato gradualmente Prandelli e si è conquistato uno spazio importante in azzurro durante gli Europei, suggellati con il rigore che ha significato il passaggio del turno contro l'Inghilterra. La sua esclusione in finale grida ancora vendetta, al di là di tutto.

    IL PEGGIO

    Il caos Calcioscommesse - Voto 5. Voci, dubbi, malignità, squalifiche. E' stata (anche) l'estate del caso Calcioscommesse e il Bologna come tante altre squadre ci è finito dentro, ma marginalmente. I deferimenti di Palazzi facevano temere il peggio, punti di penalizzazione e lunghe squalifiche. Alla fine, nessun punto e due 'semplici' omesse denunce, per Portanova e per il team manager Sanfelice. Con la beffa finale di una squalifica identica ad altre (Conte in primis) ma più lunga di una giornata per una sentenza meno precisa.

    Le cessioni eccellenti - Voto 3. E' stata un'estate che ha visto partire tanti, troppi pilastri. E se per Di Vaio è stato un saluto del giocatore, in tanti altri casi è stata la società a cedere big con il solo scopo di fare cassa: Mudingayi, all'Inter per una miseria, Gillet, ai diretti concorrenti del Torino per due milioni, e Ramirez, ceduto per 13 milioni. La rabbia dei tifosi contro Guaraldi nasce anche da queste operazioni.

    Gli acquisti inutili - Voto 2. A completare il quadro negativo del mercato, gli arrivi estivi: a parte Gilardino, pochi sono stati davvero utili. Seconde se non addirittura terze linee, giocatori pagati molto - specialmente di ingaggio - e rivelatisi fino ad ora dei flop o stranieri che hanno dimostrato di non essere da corsa, come Abero e Riverola. Perché peggio delle cessioni eccellenti e dell'impoverimento della squadra c'è solo il fatto di non averli sostituiti a dovere, spendendo anche tanto.  

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