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  • Bolognamania:| Due mesi per capire che mercato fare

    Bolognamania:| Due mesi per capire che mercato fare

    Due mesi e qualche giorno separano il Bologna dalla prossima sosta, quella decisamente lunga in programma per Natale: undici turni di campionato da giocare con una difesa ridotta all'osso e in cui la squadra di Pioli dovrà affrontare tutte le prime quattro della classe, mentre tecnico e dirigenza dovranno capire bene le esigenze e le lacune di questa squadra per poi operare inevitabilmente sul mercato a gennaio, cui il Bologna rischia di arrivare in condizioni di classifica precarie. Il gruppone di medio-bassa classifica è compatto e in un campionato equilibrato e livellato verso il basso come la serie A di quest'anno trovarsi nei bassifondi della classifica è davvero un attimo: il Bologna davanti a sé non ha partite facili (dopo Cagliari, arriva un trittico Inter-Juventus-Udinese che spaventerebbe chiunque, figuriamoci una squadra come i rossoblù ancora alla ricerca della propria identità) e si sta avvicinando ai primi crocevia fondamentali di questa stagione.

    Due mesi dunque in cui Pioli dovrà cercare una quadratura del cerchio decisamente complicata e stabilire delle gerarchie che portino ad avere a fine dicembre un quadro ben delineato della situazione per operare insieme al tecnico - metodo di lavoro mancato in estate, visto che praticamente ogni richiesta di Pioli è stata disattesa - e portare alla squadra i correttivi che servono, che non saranno pochi. Il crac del ginocchio di Natali e la sentenza del Tnas su Portanova (incomprensibile, a fronte dello sconto fatto soprattutto al vice di Conte Alessio, la riduzione a soli quattro mesi, peraltro senza indicare la data precisa del termine della squalifica) hanno aperto l'emergenza difesa che per otto-nove gare dovrà essere tamponata contando solo sui seguenti centrali: Antonsson, Cherubin, Carvalho, Sorensen. E, forse, il baby gioiello Radakovic. Insomma, auguri. Davanti, giocano ovviamente sempre quei due, Diamanti e Gilardino. Con Gabbiadini che - anche senza il disagio juventino per lo scarso minutaggio - presto avrà più spazio perché fin qui è parso ben più vivo di Acquafresca, mentre manca sempre una seconda punta che possa togliere a Diamanti l'esclusiva dei calci avversari.

    Dei dubbi sui portieri, in particolare su Curci, e sulle fasce, dove Motta è in involuzione e Abero finora è una meteora, abbiamo parlato più volte, e nelle ultime gare è emersa notevolmente anche la carenza di qualche piede educato a centrocampo, ma qui non ci sono gerarchie che tengano, visto che tolto il rientrante Krhin l'unico in mediana ad avere un buon piede è Guarente. Insomma, in questi due mesi un occhio alla classifica - e le amichevoli pareggiate contro Cittadella e Reggiana la scorsa settimana non invitano all'ottimismo - e un altro al mercato, perché l'impressione è che serviranno almeno quattro-cinque giocatori a un Bologna che ha 32 elementi in rosa (forse 31, se Pisanu accetterà l'offerta arrivata proprio in questi giorni da Malta) e un monte ingaggi più elevato della passata stagione. A conferma di un lavoro estivo davvero approssimativo.

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