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  • Bolognamania:| Effetto Ramirez

    Bolognamania:| Effetto Ramirez

    • Alessandro Mossini

    Quello che sa e può fare, Gaston Ramirez, 19 anni da Fray Bentos, Uruguay, lo ha già dimostrato nella sua prima ora di calcio italiano. Quindici minuti a Catania, alla prima palla toccata in serie A tunnel all'avversario e fallo subito, poi un po' di lavoro sporco. Il secondo tempo di domenica contro la Sampdoria ha fatto brillare gli occhi a diversi tifosi, da tempo curiosi di vederlo all'opera: tocco di palla da campione, soprattutto con il suo piede, il sinistro, dribbling ubriacanti e ottima progressione, almeno fino a quando un fallo di Ziegler non lo ha azzoppato per gli ultimi dieci minuti di partita.

    E' stato l'uruguagio proveniente dal Penarol la scintilla di un Bologna che nella ripresa ha messo sotto la Sampdoria, mostrando un calcio pimpante e divertente che ha trascinato il pubblico del Dall'Ara, fino all'1-1 di Britos (punizione presa proprio da Ramirez) che poteva diventare anche 2-1 nel finale, se Ramirez fosse rimasto sano. Attaccante esterno destro, con licenza di rientrare sul mancino, del 4-2-1-3 offensivo varato da Malesani, con Siligardi dietro a Ramirez, Di Vaio e Meggiorini (poi avvicendato da Gimenez): può giocare sia lì che sulla sinistra, ha spiegato Malesani, mentre difficilmente lo si vedrà trequartista anche se quando si è accentrato domenica ha fatto parecchi danni alla difesa doriana.

    Dall'Uruguay si è portato il soprannome di 'El trascendental', per dire quanto fosse importante nel Penarol; a Casteldebole lo chiamano 'El nino', come Torres, e per i tifosi è già 'El Gallinero', riprendendo una hit anni '90 di un noto dj della zona che si chiamava, appunto, Dj Ramirez. Intanto per lui è arrivata la prima convocazione per la 'Celeste', passando direttamente dall'Under 20 al gruppo di Tabarez, che lo ha convocato per le prime uscite del nuovo ciclo post Mondiale dell'Uruguay. Segno che in patria credono in Ramirez, ma in Uruguay, sponda Penarol, aspettando anche i soldi del suo trasferimento.

    360.000 euro di tasse all'Erario dell'Uruguay, anticipate dagli aurinegros, da saldare in tempi rapidi (pena la protesta del Penarol verso la Fifa e il blocco del mercato) per poi pagare le due rate dei 3,5 milioni di euro - questa la cifra pagata per il 70% del giocatore - tra gennaio e giugno, quando arriveranno dall'Espanyol i soldi di Osvaldo. Il Bologna ha in casa un vero e proprio capitale, un giocatore che nell'arco di due anni potrebbe fare le fortune, prima tecniche e poi economiche, del club. Ecco perché il popolo rossoblù spera che le questioni col Penarol si chiudano quanto prima e senza intoppi, per godersi tranquillamente un campione, come da tempo a Bologna non si pescava nel mercato estero.

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