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  • Bolognamania:| Paponi, favola rossoblù

    Bolognamania:| Paponi, favola rossoblù

    Nel campionato da favola che sta confezionando il Bologna di Alberto Malesani, c'è anche la favola di Daniele Paponi. Due date: 20 dicembre 2006, 15 novembre 2008. Erano le date, fino a due settimane fa, dell'unico gol in A di Paponi, segnato con il colpo dello scorpione a Messina a soli 18 anni, e dell'ultimo gol da professionista del ragazzo cresciuto nelle giovanili del Parma e tuttora in comproprietà tra gialloblù e Bologna. Da quell'Ascoli-Parma del 2008/09, nessun gol da professionista, né nelle 14 partite giocate a Rimini, né nelle 21 giocate a Perugia, in Lega Pro nella scorsa stagione. Un digiuno tremendo per un attaccante, che sembrava aver accomunato il giovane Paponi a una di quelle tante meteore che esplodono un bel giorno e poi si perdono nell'oblio.

    Arrivato in estate quando ancora Carmine Longo doveva iniziare a operare sul mercato per costruire il Bologna più bello e competitivo da un bel po' di anni a questa parte, Paponi sembrava continuare la sua piccola personale storia da Paperino. Si è ritrovato in A quasi per caso, uno scambio di comproprietà con Paonessa sull'asse Bologna-Parma, poi l'arrivo di tanti giocatori e a fine agosto Paponi non viene piazzato, resta in rossoblù. Con Meggiorini a inizio stagione sofferente per una pubalgia, Malesani lo manda in campo con il Bologna sotto 2-1 a Roma contro la Lazio, giornata due: ha la palla del 2-2 sulla testa, la manda fuori, e il Bologna becca il terzo gol.

    Sette giorni dopo, ancora Olimpico: Roma avanti 1-0, a fine primo tempo Paponi - lanciato titolare - impatta al volo su cross dalla sinistra. Parata di Julio Sergio, si riavventa sul pallone a porta pressoché sguarnita, palo e botta nella schiena da parte di Mexes che lo tiene fuori quasi un mese: roba da gita d'ufficio a Lourdes. Torna con la Juventus da ala e fa pure bene, poi a Cagliari una partitaccia, in un ruolo adattato. Sparisce dalle gerarchie e finisce sul mercato, Malesani gli consiglia di andare a giocare, perché ha bisogno di ritrovare il gol, si interessa il Siena ma Paponi declina poi a fine mercato un pressing notevole da parte della Reggina. 'No, grazie, posso giocarmi le mie carte qui', risponde l'attaccante, forse facendo anche arrabbiare qualcuno a Casteldebole, visto che il Bologna non riesce a sfoltire la rosa come voleva.

    Poi, a Genova contro la Sampdoria Paponi dopo tante tribune va in panchina (Gimenez accusa una piccola influenza il venerdì prima del match), entra a gara compromessa, e ritrova il gol dopo due anni e mezzo, anche se non serve per la rimonta. Non c'è nemmeno il tempo di festeggiare la fine del digiuno, vista l'importanza relativa del gol. Sei giorni dopo, al Dall'Ara arriva il Palermo: il Bologna tiene in mano il pallino del gioco per quasi 90 minuti ma la partita non si sblocca. L'appetito, si sa, vien mangiando, e Paponi ci prova appena entrato con un gran tiro da fuori che finisce alto. Poco male, il destino per lui ha riservato la più intensa delle gioie, gran colpo di testa in tuffo al 90', i 20mila del Dall'Ara in delirio. Ora sì, si può esultare: la favola è completa.

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