Calciomercato.com

  • Bolognamania:| Guai in campo e fuori

    Bolognamania:| Guai in campo e fuori

    Dimenticatevi la quiete che regnava fino a poche settimane fa in casa Bologna. A primavera, si sa, le vicende rossoblù si complicano non poco, e anche questo 2012 non farà eccezione, visto che c'è un triplo fronte che al momento sta portando guai e nervosismo dalle parti di Casteldebole. Quello che non sta facendo tremare solo il Bologna ma buona parte della serie A è legato al calcioscommesse: Portanova iscritto nel registro degli indagati, Bologna-Bari 0-4 dello scorso anno che finisce a più riprese al centro degli interrogatori, i sospetti che gravano nelle inchieste su più partite di quel finale di campionato da due punti in otto gare. Fin qui il Bologna ne è uscito lindo - a più riprese, sia Masiello che i suoi 'amici' hanno spiegato che furono respinti da Portanova -, e il difensore rossoblù rischia al massimo l'omessa denuncia, ma le Procure continuano a lavorare e a cercare elementi, giorno dopo giorno. L'aria che si respira è quella della tolleranza zero e giova sempre ricordare che nei processi sportivi l'onere della prova spetta all'accusato e non a chi accusa. Insomma, ce n'è abbastanza per drizzare le antenne, anche se diverse realtà sembrano in situazioni ben più scabrose.

    L'altro fronte caldissimo riguarda la società. Un'offerta in arrivo da un momento all'altro da parte di un fondo - l'advisor Giovanni Tamburi della Tamburi Investment Partners si è già mosso - che dovrebbe essere riconducibile alla Social Sport di Gabriele Volpi e famiglia (che ha già lo Spezia, la Pro Recco di pallanuoto e la squadra croata del Rijeka), anche se dall'entourage di Volpi è arrivata una smentita, l'interesse di diversi soggetti, compreso Stefano Bonacini del Carpi, titolare del marchio Gaudì, la figura di Massimo Zanetti che continua a rimanere sullo sfondo. E intanto la guerra interna tra il presidente Albano Guaraldi, che vuole restare in sella, e il vicepresidente Maurizio Setti, al quale non è piaciuto il silenzio del presidente su alcune offerte pervenute e che a fine stagione saluterà la compagnia, probabilmente per andare a Verona sponda Hellas con Martinelli. Inoltre, le dimissioni di Consorte da presidente del patto di sindacato tra soci e la posizione di alcuni soci minori che attendono di essere liquidati da Guaraldi. La solita turbolenza che, in attesa dei passi ufficiali da parte dei compratori, ha senza dubbio animato una città che vorrebbe sognare con la sua squadra di calcio e non limitarsi a vivacchiare.

    L'ultimo fronte riguarda il campo, perché se il pari col Chievo era stato un indizio e il ko contro l'Atalanta un campanello d'allarme, la surreale sconfitta interna per 3-1 contro il Palermo ha riportato alla mente di molti il finale di campionato dello scorso anno, quando dopo una grande corsa, da metà marzo in avanti il Bologna ha collezionato solo sconfitte e amarezze. Con la partita in mano, avanti 1-0 col gol di Sorensen, i rossoblù si sono divorati il 2-0 con Di Vaio per poi crollare, subendo tre gol nella seconda metà della ripresa. Le assenze (Raggi, Mudingayi, Antonsson e Perez) sono state un alibi poco convincente, anche perché al Palermo mancavano Miccoli, Balzaretti e Silvestre: serve ripartire subito, e il calendario offre alla squadra di Pioli una chance imperdibile, con il disastrato Cesena. Vietati errori e fallimenti, servono i tre punti per cancellare la paura e chiudere la pratica salvezza. E calmare almeno uno dei tre fronti pericolosi della solita, torrida primavera rossoblù.

    Altre Notizie