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Bolognamania: il gioco delle bugie rossoblù

Bolognamania: il gioco delle bugie rossoblù

L’annuncio, in pompa magna, arrivò il 21 giugno sul sito ufficiale del Bologna Calcio: “La società non ha mai preso in considerazione l’ipotesi di una trattativa relativa a Taider né con l’Internazionale né con un altro club”. Bene, quindi Taider resta al Bologna. Quasi, perché alle 23.17 del 20 agosto è stato il sito – guarda caso – dell’Inter a dare il benvenuto al centrocampista francese, che «arriva dal Bologna con accordo di compartecipazione». Saluta così i rossoblù il centrocampista classe 1992 che Stefano Pioli aveva definito come «incedibile» non più tardi di tre settimane fa in quel di Sestola. Lo stesso allenatore che a fine maggio aveva dichiarato «Questa società mi ha assicurato che non c’è il bisogno economico di vendere alcun giocatore»: si suppone che abbia avuto rassicurazioni al momento del rinnovo della passata primavera, certezze granitiche – altrimenti non ci si sbilancia in discorsi sulle asticelle da alzare – che si sono poi sbriciolate durante la finestra di mercato. Perché ok, Gabbiadini non era del Bologna, Gilardino nemmeno e Perez era in scadenza (e per fortuna era ancora svincolato a Ferragosto, in modo da firmare un rinnovo biennale), ma Taider sì. Ed è stato ceduto per fare cassa e fare fronte a scadenze discretamente vicine.

La domanda viene spontanea: che futuro può avere una società che nella migliore delle ipotesi non ha fatto un quadro veritiero della situazione al proprio allenatore? Ma il gioco delle bugie a quanto pare ha preso piede su vasta scala, anche esulando dalle recenti dichiarazioni su Taider: «Resterà con noi», dissero Guaraldi e Zanzi a Milano nel giorno dei calendari di serie A (a tal proposito il web si è già sbizzarrito con ironia producendo un video-cult), poi «partirà a cifre vergognose», lasciando sottintendere una valutazione tra i 16 e i 20 milioni, infine la fumata bianca a 5,850 milioni per metà del cartellino più il prestito con diritto di riscatto sulla metà di Laxalt. In fondo, il finale poteva sembrare già scritto: notizia sulla possibile cessione, smentita e cessione. Copione già visto a gennaio:  «Daniele Portanova non è sul mercato. Il calciatore ha un contratto in corso fino al 30 giugno 2015: ogni situazione legata ad un futuro successivo a tale data sarà verificata nei modi e nei tempi che stabiliremo con il giocatore». Nota dell’11 gennaio 2013. Due settimane dopo Portanova era del Genoa e ora ne è il capitano.

Allarghiamo la ricerca e usiamo il motore di ricerca più noto nel mondo, ovvero Google. E proviamo a giocare anche noi. Digitate su Google “Guaraldi Gilardino”: i primi tre riferimenti che escono riportano questo, “Guaraldi conferma Gilardino”, del 26 maggio, “Guaraldi: «Riscatteremo tutto Gilardino» del 24 maggio, “Guaraldi: «Gilardino rimane e Perez non ha nessun problema», del 26 settembre 2012. Peraltro, Perez aveva così pochi problemi che ha accettato il rinnovo solo dopo due mesi da svincolato. Idem se si fa lo stesso giochino scrivendo “Guaraldi Taider”, la cessione più fresca di tutte. E, andando a ritroso nel tempo, provate a digitare “Guaraldi Gillet”, estate 2012. “Guaraldi: «Gillet? Resterà a Bologna»” e “«Guaraldi: «Gillet ce lo teniamo stretto»”. Poi, la chicca in lingua straniera: digitare sempre su Google “Guaraldi Britos” e sarà un rassicurante articolo in inglese ad accogliervi. “Guaraldi: «Britos will not join Napoli»”. Insomma, salvarsi sarà dura, probabilmente durissima perché la squadra è stata ulteriormente indebolita con la cessione di Taider. Ma a bugie, questo Bologna è da Champions League.  

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