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  • Bolognamania:| L'interruttore di Pioli

    Bolognamania:| L'interruttore di Pioli

    Con il pareggio di Siena il Bologna di Stefano Pioli ha fatto un altro passo verso la salvezza, per la quale ormai manca solo la certezza aritmetica con sette punti sulla terz'ultima a quattro giornate dal termine. La cosa più importante, però, è che il tecnico rossoblù ha saputo riaccendere l'interruttore di una squadra che solo tre settimane fa pareva irrimediabilmente spento: dopo il 2-2 casalingo contro il Chievo, le sconfitte contro Atalanta e Palermo e il pareggio 0-0 sul campo di un Cesena imbottito di riserve e Primavera, molti tifosi del Bologna infatti erano già certi di essere piombati nel solito, avvilente finale di stagione di marca rossoblù. Ovvero quello che riserva patemi indescrivibili fino all'ultima giornata, sperando in un gol di Milito o in un'autorete di Peluso, o in alternativa che regala una squadra che superati i 40 punti colleziona figuracce e delusioni fino al termine del campionato.

    Quest'anno invece Pioli ha saputo invertire questo trend, riaccendendo l'interruttore del suo gruppo, splendidamente gestito per diversi mesi, proprio quando le energie parevano al lumicino. E con cinque punti tra Cagliari e le due trasferte di Siena e Milan ha quasi portato in porto quella barca che dopo cinque giornate, il momento del suo approdo in rossoblù dopo l'esonero di Bisoli, navigava in acque a dir poco tempestose. In un momento di scarsa vena delle punte,ci ha pensato Diamanti a trascinare il Bologna: super contro il Cagliari, con la punizione-gol da tre punti poi sigillata dalle parate di Gillet, autore del contropiede che ha portato al gol di Ramirez contro il Milan e kicker della punizione dell'1-1 a Siena, con la complicità del portiere toscano Brkic. Ma, più in generale, prestazioni con maggiore mordente da parte del gruppo, nonostante qualche assenza di primo piano nelle ultime tre gare (Antonsson, Mudingayi, Gillet, in una o più partite) potesse creare ancora maggiori problemi a Pioli. Invece il 3-4-2-1 del tecnico ha ricominciato a funzionare, lasciando alla squadra le certezze create in lunghi mesi, e finalmente anche i tifosi del Bologna hanno potuto vivere una parte finale di stagione un po' più viva del solito.

    Una volta conquistata la salvezza aritmetica, si dovrà parlare inevitabilmente di futuro. Quello di Pioli, che ha un altro anno di contratto con il Bologna ma che rischia di essere un pezzo pregiatissimo del mercato degli allenatori (e in estate rischia di esserci un domino di panchine senza precedenti), ma anche quello della società, perché rischiano di arrivare giorni caldissimi in tal senso se dovesse arrivare la lettera di intenti di Gabriele Volpi, ormai da tempo indicato come pretendente alla società rossoblù. Prima di parlare di mercato - c'è un Diamanti in comproprietà da riscattare, la questione Di Vaio da gestire dopo l'offerta arrivata dal Canada, un Ramirez da provare a trattenere e tanto altro - bisognerà capire chi sarà ad operare in estate. E poi bisognerà dare qualche certezza a un tecnico che ha svolto un grande lavoro, assicurandogli di poter avere a disposizione una squadra migliore di quella attuale, che non lo costringa a compiere altri miracoli in una stagione nella quale Pioli potrebbe avere anche chance di Europa in altre piazze.

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