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  • Bolognamania:| Non si è fatto 30, si farà 31?

    Bolognamania:| Non si è fatto 30, si farà 31?

    Poche ore al gong del mercato, le società di A e B che ormai da un mese si muovono sono agli ultimi sforzi, poi i giochi saranno fatti fino a giugno. Affari in extremis, a volte clamorosi, a volte incomprensibili, lacune da colmare, scambi, e chi più ne ha più ne metta. Questo per diciannove società di serie A su venti. La ventesima no. La ventesima è il Bologna, che per trenta giorni del mese di gennaio nonostante avesse importanti lacune da colmare - 'Ci sono delle priorità e la società le sa', disse Stefano Pioli il 6 gennaio dopo la sconfitta di Genova - è riuscita a conservare un immobilismo imbarazzante e quando si è mossa ha fatto danni. Ovvero cedendo, peraltro a una diretta concorrente come il Genoa, un pilastro difensivo come Daniele Portanova, rimpiazzandolo con il semisconosciuto Naldo, che l'Udinese ha prelevato dal Gremio ma che in Europa deve ancora giocare una partita (e per un difensore non è un handicap da poco).

    Questo è stato il fatturato rossoblù per trenta giorni di mercato: desolante, quasi uno schiaffo ai tifosi e al tecnico Pioli che da ottobre aveva richiesto a gran voce rinforzi, in primis un portiere. Non fatto 30, il Bologna riuscirà almeno a fare 31, ovvero ad acquistare nell'ultimo giorno di mercato i giocatori che servono? Un'operazione è praticamente già chiusa, ovvero la cessione di Acquafresca in prestito in Spagna al Levante e l'arrivo del centrocampista offensivo greco Lazaros Christodoulopoulos dal Panathinaikos, perfetto per il 4-2-3-1 che sta modellando Pioli. Praticamente svincolato a causa della crisi economica del 'Pana' (il Bologna come pagamento del cartellino ha saldato alcune pendenze che i verdi avevano col giocatore), ha un buon pedigree ed è un esterno che sa aggredire gli spazi e portare tagli in area: potenzialmente, un buon colpo. Sarà per nome e cognome, ma sa quasi di miracolo.

    Resta ancora intricatissimo invece il nodo portiere. Quello che Pioli avrebbe voluto sciogliere a ottobre, o al massimo ai primissimi giorni di gennaio. Lì la società ha tergiversato, aspettato, e il rischio molto serio è quello di rimanere con un pugno di mosche in mano: Viviano, inseguito a lungo, è tornato in auge a Firenze per gli errori di Neto, che ora il Bologna sta corteggiando come già accaduto a ottobre; sullo sfondo Bizzarri (ma è assistito da Materazzi, lo stesso agente di Portanova: i rapporti sono, eufemismo, gelidi) e qualche ipotesi estera. Un rebus complicato che la dirigenza si è ridotta a sciogliere all'ultimo giorno di mercato. Quando per statistica e per storia rossoblù sono più le fumate nere in extremis rispetto a quelle bianche.

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