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Bolognamania:| Servirebbe comprare, invece si vende

Bolognamania:| Servirebbe comprare, invece si vende

Gennaio 2013 in casa Bologna sembra il mese del paradosso. Dopo aver chiuso male un 2012 che aveva visto i rossoblù prendere una boccata di ossigeno tra fine novembre e inizio dicembre, l'annata è cominciata malissimo, con un pesante ko sul campo del Genoa. Pesante, ma giusto: già, perché se un presidente, Preziosi, vede una squadra in difficoltà seria e compra tre titolari (Matuzalem, Pisano e Floro Flores, per l'occasione partito dalla panchina) in vista dello scontro diretto del 6 gennaio, e l'altro, Guaraldi, è tranquillamente in vacanza e nemmeno presente a Marassi, è giusto che vinca la squadra del primo. Le altre pericolanti pensano a comprare - anche il Palermo, come il Genoa, si è già mosso e si muoverà ancora -, mentre il Bologna rimane immobile, pensa a piazzare gli esuberi di una rosa maxi e costruita con i piedi (anche perché costosissima in termini di monte ingaggi, tra i primi dieci della serie A) e cerca risorse economiche che non ha.

Le casse sono vuote, i soldi da investire a gennaio non ci sono e mentre tutte le dirette concorrenti cercano di rinforzarsi, il Bologna ha le trattative più calde in uscita. E non certo per piazzare gli esuberi come Pisanu (al Montreal), Paponi, Rodriguez, Gimenez e compagnia, ma per alcuni titolari tra quelli che hanno regalato a Pioli un'illusoria quadratura del cerchio. Ovvero Manolo Gabbiadini, che la Juventus reclama a Torino se per caso non dovesse arrivare una punta di primo piano in questo mercato - sono gli effetti collaterali del legarsi mani e piedi a una big come ha fatto il Bologna - e, notizia degli ultimi giorni, Daniele Portanova. Che piace a tante squadre ma soprattutto al Genoa che ha fatto una super offerta (un milione l'anno fino al 2016 e un futuro dirigenziale) per farne l'erede di Granqvist. E, magari, pure per privare una diretta concorrente del suo capitano e di un giocatore molto importante.

Il Bologna ci sta seriamente pensando, così come il giocatore, perché l'offerta è di quelle irrinunciabili nonostante il legame che ha col Bologna e la sua gente. La palla ora passa al presidente Guaraldi al ritorno dalle ferie (venerdì, a un terzo di mercato di gennaio già in archivio...), ma il rischio di una partenza del leader difensivo rossoblù è concreta e sarebbe un bel guaio anche per Pioli, che dopo Genova ha alzato la voce sulla questione mercato. Per ora non è stato ascoltato, anzi, il rischio è che debba reinventarsi pure qualcosa di nuovo, come se le difficoltà di questo disastrato Bologna per salvarsi non fossero già abbastanza. Un paradosso, appunto.

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