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  • Bolognamania:| Vicolo (cieco) Gaston

    Bolognamania:| Vicolo (cieco) Gaston

    Continua un mercato molto difficile in casa Bologna, che non può certo scaldare i cuori dei tifosi. Finora i rossoblù hanno perso quattro titolari (dando per perso anche Mudingayi, che per voce dello stesso presidente Guaraldi è in accordo con l'Inter, salvo deferimenti per il calcioscommesse), solo l'Udinese nell’intera serie A ha fatto altrettanto e ha comunque in cassa fior di milioni per sostituirli. Il Bologna no: ha ceduto Gillet senza avere il sostituto già in mano e dovrà accontentarsi di Curci, non esattamente il portiere più ambito della serie A, che si giocherà il posto con - il favoritissimo - Agliardi, sempre bravo lo scorso anno. Il sostituto di Raggi ancora non è arrivato, quello di Mudingayi sarà Guarente, che arriva comunque da due anni tormentati dagli infortuni, e quello di Di Vaio sarà Acquafresca. Insomma, il sunto è che siamo a quattro titolari non sostituiti o sostituiti con quelli che lo scorso anno erano - è un dato di fatto, e il tecnico era sempre Pioli - le loro riserve: a metà luglio non si può certo dire che questo Bologna sia rinforzato rispetto alla passata stagione, anzi.

    Ecco perché nel Monopoli rossoblù a questo punto, agli occhi dei tifosi e non solo, diventa fondamentale Vicolo Ramirez. Un vicolo cieco, visto il mercato del Bologna: la società non può fare altro che trattenerlo, nonostante le offerte comincino ad avvicinarsi (più dall'Inghilterra che da Napoli: 10 milioni più Donadel e Fideleff quasi non merita risposta, perchè è distante anni luce) alla quota di 20 milioni di euro richiesti dai rossoblù. Lo hanno detto i tifosi ('Non vendete Ramirez', il cartello apparso al raduno insieme ad un analogo invito su Diamanti) e lo ha detto anche Pioli, che ha fatto capire chiaramente di voler ancora allenare l'uruguagio e che Diamanti-Ramirez-Acquafresca sarebbe l'assetto perfetto per l'attacco che ha in mente. Messaggi chiari sull'importanza dell'uruguagio, che tornerà solo a metà agosto causa Olimpiadi, e indirettamente su quanto sia importante non impoverire la rosa cedendo anche lui. Di fatto il Bologna col mercato fatto finora - e coi nomi che girano, da Motta a Moscardelli passando per Heinze, l'unico con un certo pedigree - si è praticamente messo nelle condizioni di essere obbligato a tenere Ramirez, vitale per il futuro rossoblù.

    L'esempio può arrivare da Cagliari, dove un presidente comunque esperto come Cellino ha detto che i 12 milioni dello Spartak Mosca per Astori non valevano il rischio di perdere la categoria. Diversi dirigenti stanno dichiarando che sarà un campionato difficile, perché Torino e Sampdoria non possono essere considerate semplici neopromosse - e se servissero indizi, Maxi Lopez ai blucerchiati è già una realtà -, e anche a Casteldebole è meglio che si mettano in questo ordine di idee. 'Si riparte da zero, dimentichiamo i 51 punti' ha detto il tecnico al primo giorno di lavoro, e l'augurio è che lo capisca anche la società. La china presa è tutt'altro che positiva, la piazza è decisamente inquieta e in questo momento la coppia Diamanti-Ramirez, oltre alla presenza di Pioli, è l'unica vera certezza che i tifosi del Bologna sentono di avere. Andrebbero aumentate, sicuramente vanno confermate. Cancellarne altre sarebbe miope e pericoloso per il bene del Bologna.

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