Il due volte campione olimpico dei 100 e 200 metri, fenomenale velocista, Usain Bolt, è anche un grande appassionato di calcio. Il desiderio dell’atleta è di arrivare a essere considerato dai media una leggenda dello sport come il grande cestista Micheal Jordan o il campione del calcio Pelè.

Il giamaicano avrebbe intenzione di lasciare l’atletica dopo le Olimpiadi che si disputeranno in Brasile nel 2016, quando avrà 30 anni. Bolt ha fatto sapere che proverà a difendere i sui titoli olimpici a Rio, poi potrebbe dedicarsi al calcio. Tifoso del Manchester United , tra non molto vedrà concedersi da sir Alex Ferguson la possibilità di giocare una partita amichevole nelle file dei Red Devils.

Può davvero esprimersi ad alti livelli nel mondo del calcio?  Il preparatore atletico della FIGC professor Stefano D’Ottavio evidenzia alcune difficoltà che il campione potrebbe incontrare: per quanto concerne accelerazione ed esplosività il giamaicano è sicuramente su altissimi livelli avendo una muscolatura agile e veloce soprattutto per le fasi di accelerazione e di ripresa, il calcio però è fatto di continui cambi di direzione quindi richiede capacità di accelerare, ma anche di decelerare in modo ricorrente, perciò è necessario riuscire a mantenere una postura corretta cambiando direzione per non perdere il controllo della palla; la corsa poi prevede una prestazione lineare basata su un movimento ciclico quindi uno sprinter potrebbe trovare difficoltà in una situazione aciclica com’è quella del calcio; bisogna inoltre considerare che un calciatore solitamente ha un baricentro basso, invece un velocista tende ad averlo più alto e questo può creare difficoltà di equilibrio. In generale, poi, può risultare difficile a 30 anni cambiare il proprio patrimonio di esperienza specifica di training e, ancora di più, modificare la prestazione in se stessa.

Ci riuscirà?