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    Bonazzoli: addio alla Reggina

    Dopo 6 anni Emiliano Bonazzoli lascia la Reggina. Sarebbero anche più di 6 anni, ma a malincuore riteniamo che gli ultimi mesi non siano nemmeno degni di essere considerati. Già, perché il Capitano di tante avventure, da quelle più belle a quelle più brutte, si trovava ai margini dell’organico ormai dallo scorso aprile. Infatti, se il divorzio ufficiale, la rescissione del contratto è arrivata solo ieri, Bonazzoli poteva già considerarsi un ex calciatore amaranto da quel Reggina – Crotone in cui fu espulso per una reazione condannabile sì, ma non a tal punto. Da quell’episodio, l’amore del presidente Foti per il bomber di Asola è venuto meno. Cosa divenuta pubblica dall’ultima comparsa del patron reggino nei nostri studi: "Il rapporto con il sig. Bonazzoli possiamo definirlo finito, per essere proprio chiari" disse Lillo Foti nel giugno scorso. Quella dichiarazione aveva sin da subito messo in subbuglio una tifoseria intera che tutto si aspettava tranne che si potesse arrivare ad una rescissione del contratto a ottobre inoltrato. Allo stesso modo tutto si aspettava Bonazzoli tranne che essere trattato così, come l’ultimo dei mercenari.

     
    174 presenze con la maglia di Reggio Calabria e 45 gol messi nel sacco degli avversari, più della metà di tutti quelli messi a segno in carriera, che ad oggi sono 87. Su youtube, scrivi “gol Reggina Emiliano Bonazzoli” trovi: la botta al volo che portò la Reggina sull 1-1 all’Olimpico contro la Lazio; il gol della sicurezza a Bergamo nello spareggio per non retrocedere contro l’Atalanta; la doppietta a Novara; etc etc… Il presidente Foti forse avrà dimenticato tutti questi momenti. Avrà dimenticato con un sol gesto, quello dell’espulsione del capitano, 174 partite giocate da "reggino d’adozione". Tra alti e bassi, tra gol e prestazioni così così, Bonazzoli è sempre stato apprezzato per carisma e impegno… e autocritica anche. Vi ricordate quando disse: “Mi dimezzo il contratto. La stagione scorsa (quella di Novellino - ndr) ho fatto molto meno di quanto potessi fare, per questo non merito di percepire l’ingaggio dovuto”. All’incirca queste le parole del taciturno centravanti della Reggina presentandosi al Sant’Agata nell’anno di Atzori. Riscattò il precedente pessimo anno con 17 gol in campionato e 2 a Novara in semifinale play-off.

    L’idolo dei tifosi, confermato per l’anno successivo, al prolungamento del contratto con la Reggina ha dovuto compensare con un ulteriore riduzione dell’ingaggio. Mica cosa da tutti, soprattutto per chi fino a qualche mese prima aveva raggiunto i 20 gol in stagione. Anno altalenante l’ultimo, segnato da un rapporto in perenne contrasto con mister Breda. Di tutta risposta, la “punizione” della Società ha superato la colpa del calciatore.

     
    Fino al 31 di agosto sempre in bilico sul rimanere a Reggio o andar via, additato come il motivo principale del bilancio in rosso del club. Eppure, almeno a nostro modo di vedere, Emiliano è sempre stato composto nelle dichiarazioni e nei comportamenti, anche in quest’occasione. Risultato? Una rescissione tirata fino al 12 di ottobre che sicuramente non farà piacere ai tifosi. Ultras che, tra l’altro, nemmeno 2 giorni fa avevano appeso un grande striscione in zona stadio: “RIVOGLIAMO BONAZZOLI !”. Manco a dirlo, adesso invece dovranno dire addio al loro idolo bistrattato.


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