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  • Brescia, Corioni:|'Calori resta fino a giugno'

    Brescia, Corioni:|'Calori resta fino a giugno'

    Non poteva più starsene in silenzio, come martedì sera. E all'ora di pranzo del giorno dopo la sconfitta più umiliante, Gino Corioni arriva nell'albergo di Mompiano, quartier generale del Brescia, all'ora di pranzo. Il presidente vuole capire parlando alla squadra, scrutare lo sguardo di tecnico e giocatori, annusare l'aria che tira all'interno del gruppo prima della partenza per il ritiro nelle Marche. L'umore del numero uno è grigio come il cielo sopra la città.

    Quanto è stato amaro il risveglio, presidente Corioni?
    Non è stato tanto il risveglio aspro ma l'addormentarsi arrabbiato che non è stato facile.


    Ha parlato con Calori?
    L'ho già fatto.

    Cosa gli ha chiesto in particolare?
    Ho detto che deve pensare solo a vincere e tornare a far punti al più presto possibile.

    Squadra in ritiro nelle Marche. Come è nata l'idea?
    Abbiamo deciso nella notte, abbiamo bisogno di concentrarci tutti al massimo.

    Una decisione punitiva nei confronti della squadra?
    No, piuttosto riflessiva. Aiuterà il gruppo a ritrovare le energie mentali giuste per il Lanciano e per il futuro.

    Ma è davvero il ritiro la scelta migliore per ritrovare la giusta tranquillità e serenità all'interno della squadra?
    Sinceramente non lo so, me lo auguro.

    Calori a rischio se il Brescia perde anche sabato?
    No, anche se perdiamo a Lanciano non succede nulla.

    Piena fiducia nell'allenatore?
    Ribadisco: non penso minimamente a cacciarlo.

    Calori fino a giugno, dunque?
    Andremo avanti con lui fino alla fine del campionato. Nessun cambio, a prescindere dai risultati.

    Contro l'Empoli che partita ha visto?
    Bruttissima. Ma mi è piaciuta meno la gara persa con il Vicenza.

    Martedì sera si è vista una difesa in netta difficoltà. Concorda?
    Decisamente. Noi nelle occasioni dei tre gol dell'Empoli siamo stati del boccaccioni. Però, sono state reti di di pregevole fattura.

    La difesa fatica a contenere, ma l'attacco non sa più pungere.
    Anche gli attaccanti hanno le loro colpe.

    Non è servito tornare al 3-5-2.
    Davvero abbiamo cambiato modulo? Non me ne sono accorto. Lasciamo stare gli schemi, non è questione di tattica ma di mentalità.

    Si è dato una spiegazione di cosa non va all'interno di questo gruppo?
    È una questione psicologica. Non si possono affrontare le partite in questo modo. In campo siamo troppo superficiali.

    Quattro punti separano il Brescia dalla zona play-out. Teme la retrocessione?
    Noi siamo partiti da zero. Mi sento di dire che siamo ancora a zero: possiamo fare tutto e il contrario di tutto, basta volerlo.


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