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  • Brescia, Corioni studia:| Mese decisivo per il futuro

    Brescia, Corioni studia:| Mese decisivo per il futuro

    • Fabio Pettenò

    Tanti i nodi da sciogliere, con in mezzo la grana stadio. Gino Corioni e il Brescia non vivono un finale di stagione all'insegna dell'ottimismo. Lontano dal sesto posto in classifica e con i play-off definitivamente compromessi, il patron delle rondinelle guarda al futuro prossimo con molta preoccupazione. La polemica sulla possibilità di far traslocare la squadra dal 'Rigamonti' verso alte destinazioni (leggi Mantova o più probabilmente Cremona) è la goccia che ha fatto traboccare il vaso dello stato di ansia del numero uno bresciano. Da definire infatti ci sono situazioni ben più importanti, prima tra tutte la questione legata alla vendita societaria.

    Tanto se nè parlato e poco si è fatto. Il mandato a vendere lasciato nelle mani del fido Ugo Calzoni è scaduto da tempo e la situazione dei bilanci societari non è certo idilliaca. Il ripianamento dei conti con le cessioni di gennaio deve essere supportato da un programma di rilancio che in termini concreti ad oggi non c'è. Concatenato a questo aspetto ci sono le situazioni dei singoli elementi all'interno di squadra e società. A breve Corioni dovrà fronteggiarsi, faccia a faccia, con il direttore sportivo Andrea Iaconi, con il tecnico Alessandro Calori e con una serie di calciatori (Davide Zoboli, Simone Dallamano, Nicolas Cordova per fare alcuni nomi) in scadenza di contratto al prossimo giugno.

    Andrea Iaconi è appetito dal Livorno, dal Frosinone e dalla neopromossa Ternana, mentre su Calori c'è il pressing del Cesena. Infine molti giocatori stanno bussando alla porta di via Bazoli per chiedere lumi in merito alla possibilità di un rinnovo contrattuale o dei saluti. Situazioni davvero difficili che si accumulano in un momento terribile per il Brescia. Corioni avrà il suo bel da fare per rimediare, in tempi brevi, a questa serie di problematiche.

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