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  • Brescia:| Avventura a Zemanlandia

    Brescia:| Avventura a Zemanlandia

    • F.P.

    Una sfida contro Zdenek Zeman al Brescia e ai suoi tifosi evoca ricordi pessimi. Per la partita di andata (3-0 per il Pescara, che il 17 ottobre scorso al 'Rigamonti' diede una lezione di calcio alla squadra allora allenata da Scienza) e per quelle ultime 11 giornate del campionato 2005-2006, quando il boemo fu chiamato al posto di Rolando Maran, esonerato dopo un 3-0 interno al Pescara (corsi e ricorsi...) con i biancazzurri a 5 punti dalla serie A diretta e in ascesa. L'importante è che stasera il Brescia non si faccia impaurire. Non si lasci intimorire dal pienone annunciato all'Adriatico (20mila spettatori); dal Pescara macchina da gol, una potenza che sta nei numeri: 63 gol fatti in 30 partite, 45 del trio formato da Sansovini (13)-Immobile (21)-Insigne (11), 12 vittorie e un pareggio in 15 gare casalinghe, a bersaglio in 29 giornate su 30.  

    L'obiettivo degli abruzzesi è riconquistare quel comando perso dopo lo 0-3 (peraltro giusto) che la Disciplinare ha inflitto al Padova per il guasto all'impianto di illuminazione dell'Euganeo per la partita con il Torino, finita 1-0 per i veneti. Ha voglia qualche tifoso a parlare di favoritismi per i granata: da che mondo è mondo la responsabilità oggetiva della società ospitante, in casi del genere, è conclamata. E anche nel giugno 2010 si diceva che 'doveva' vincere il Toro. Non bisognerà lasciarsi impaurire, dunque, anche se questo sembra l'anno - e capita dopo un decennio - che Zeman trova le condizioni giuste (società, gruppo, ambiente) per rendere anche redditizio il suo calcio d'attacco. Finora lo è stato, le possibilità che arrivi al traguardo ci sono, ma che stasera il Pescara si ritrovi solo in testa è tutto da vedere.

    Il Brescia non ha motivazioni minori. Se vince, va a un punto dal Varese e a due dal Padova. Venerdì sera lo scontro diretto in Veneto è terminato 1-1, favorendo non poco la squadra di Calori, che con un colpaccio esterno (come ha fatto nelle ultime cinque partite, senza prendere gol; e l'ultima sconfitta fuori casa è vecchia di quattro mesi e mezzo, 0-1 a Verona il primo novembre), si ritroverebbe di nuovo da solo al settimo posto, a una lunghezza dai biancorossi di Maran, a due dai biancoscudati di Dal Canto. Due punte di rabbia sono sacrosante, a pensare come sarebbe la classifica se solo, contro il Padova, fosse finita in parità: un punto in più ai biancazzurri, due in meno ai veneti e... meglio non tornarci sopra.  

    A Pescara e contro qualunque avversario si può vincere anche con le due punte, a patto di non farsi gol da soli, di non lasciare un avversario libero di colpire in mezzo all'area e poi, quando bisogna rimontare, di essere meno efficaci di quando, ed è successo in 9 delle 10 partite che hanno portato la squadra di Calori dalla quasi retrocessione diretta alla quasi zona play-off, si gioca con un solo attaccante (Jonathas) e un fantasista (El Kaddouri). La vittoria a Zemanlandia cancellerebbe le due punte di amarezza per lo stop con il Padova e renderebbero le ultime 10 giornate degne di essere vissute e colme di speranza. Che sia 3-5-2, con il duo Piovaccari-Jonathas, o 3-5-1-1, al grido di 'meno punte, più punti'.  

    (Bresciaoggi)

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