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  • Brescia, Zoboli| L'ago della bilancia

    Brescia, Zoboli| L'ago della bilancia

    COCCAGLIO Il Brescia? Da oggi consideriamolo come Quinto Fabio Massimo, generale romano famoso con il soprannome di «Temporeggiatore». Già, perché il poco denaro in circolazione, l'immobilismo delle «grandi», la nuova norma riguardante gli extracomunitari, stanno di fatto trasformando il mercato in una sorta di palude. E allora tutti, Brescia compreso, aspettano, attendono, temporeggiano appunto. È questo uno dei punti che emerge dal colloquio con il consulente della società di via Bazoli Gigi Maifredi, a margine della conferenza stampa di presentazione del ritiro delle rondinelle nella Valle del Chiese, al via venerdì. Mercato immobile Tanti i nomi fatti in questi giorni, a partire dal reparto difensivo.

    Due su tutti: Pablo Contreras del Panathinaikos e Dario Knezevic del Livorno. «Sono due giocatori fortissimi, entrambi farebbero al caso nostro - commenta Maifredi -. Personalmente preferisco il primo, qualcun altro invece il secondo, ma al momento sono soltanto chiacchiere». Perché? Il perché è semplice ed ha un nome: Davide Zoboli. «Iachini non lo conosce - continua il "Maifer" - non l'ha mai visto all'opera. Ha già fatto la serie A proprio a Brescia, strutturalmente è un giocatore che può reggere la categoria. Vediamo come si propone». Una sorta di investitura quindi per il centrale nella scorsa stagione al Torino, «che al pari di Scaglia partirà per il ritiro di Storo». Zoboli diventa quindi una sorta di ago della bilancia. E il discorso è semplice: è un giocatore del Brescia, quindi parte con il gruppo e lo si fa valutare all'allenatore. Se gli verrà trovata una sistemazione, allora potrà aprirsi la porta in entrata per uno tra Knezevic e Contreras. Se viceversa non ci sarà la possibilità - o la volontà - di cederlo, la difesa del Brescia difficilmente avrà posto per una nuova pedina. Obiettivo: sfoltire la rosa Maifredi torna anche su un concetto che va al di là del mercato. «La nostra squadra era più da serie A che da serie B. Quindi non è da rifare, ma da ritoccare». In un mercato che il consulente della società definisce «fermo, quasi immobile, ma che può avere degli scossoni imprevisti da un momento all'altro. Restano al palo le grandi, figuriamoci le piccole. Siamo comunque attenti e vigili, per capire se ci sia qualche giocatore utile alla nostra causa. D'altronde non credo che, vista la situazione, molte squadre riusciranno ad avere la rosa al completo in tempi brevi».

    La priorità al momento è quella di vendere, non di comprare. «Qualche miglioramento ci sarà, è inevitabile e lo sappiamo, ma ora come ora dobbiamo sfoltire la rosa. E se vanno via dieci giocatori è un conto, ma se sono tre è un altro». Già, ma la «promessa» fatta a Iachini era quella di una squadra fatta all'ottanta per cento. «E in questo momento ce l'abbiamo, tenendo conto ripeto di un mercato ad oggi immobile». Anche per via della nuova norma sugli extracomunitari. «Molti grandi club hanno rallentato gli affari anche per via della nuova regola. Per questo credo che molto potrà sbloccarsi alla fine. E se oltre al giocatore che non possono tenere in rosa, magari te ne affiancano altri due discreti, non vedo perché eventualmente non dovremmo approfittarne». In questo caso Maifredi non fa nomi, ma quando gli vengono proposti risponde chiaro. Il primo: Fernando Morientes. «Per conto mio era nel dimenticatoio, pensavo avesse smesso di giocare. Non vogliamo giocatori dal grande passato e dal presente incerto, Baggio e Guardiola sono state due splendide eccezioni, ma non rappresentano la regola. Abbiamo bisogno di pedine di corsa che ci garantiscano la salvezza, perché è il nostro obiettivo». Il secondo: Stephen Appiah. «È stato un grandissimo giocatore». Il terzo: Alessandro Diamanti. «Ha un contratto con il West Ham fino al 2014. Se avessimo la possibilità lo prenderemmo, ma è molto difficile che possa arrivare a Brescia».

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