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  • Bresciamania:| La favola di Arcari

    Bresciamania:| La favola di Arcari

    • Fabio Pettenò

    Sin da bambino sogni di poter giocare in serie A e nello stadio che più di tutti rappresenta il valore del calcio italiano, San Siro. Il sogno è divenuto realtà per Michele Arcari, di professione portiere. Una grande soddisfazione per un trentaduenne che per lo più nella sua carriera calcistica ha calcato campi di provincia, stadi piccoli con una sola tribuna centrale. In una settimana la vita di Arcari si è trasformata nel sogno di tutti quelli che intraprendono la carriera di calciatori professionisti e non, desiderosi almeno una volta nella vita di poter giocare sul terreno dello stadio milanese ed esserne assoluti protagonisti. Lui lo è stato con parate e prodezze da vero campione.

    La settimana scorsa l'infortunio di Matteo Sereni lo aveva messo nelle condizioni di esordire in serie A con il Napoli. Esordio positivo, se non fosse stato per quella prodezza di Lavezzi a pochi minuti dalla fine della gara. Felicità mista al rammarico per non essere riuscito a concludere positivamente la sua prima apparizione nel calcio che conta. Pazienza, si era detto, con la solita tranquillità che da sempre lo contraddistingue e che ne ha fatto un punto fermo dello spogliatoio delle rondinelle. Invece no, il fato ha voluto che una seconda chance gli fosse concessa, che nella sua carriera rimanesse un segno tangibile della sua bravura. Così è arrivato il pareggio con l'Inter, i miracoli su Eto'o e su Sneijder.

    Una serata da ricordare, da raccontare ai nipoti. Una notte magica di quelle che Michele aveva sempre sognato. Potrà anche raccontare di aver avuto l'onore di vedere un vero campione, un fuoriclasse come Samuel Eto'o, accovacciarsi e davanti a tutto San Siro allacciargli gli scarpini chiedendo anche se l'operazione era stata di suo gradimento. Incredibile pensarlo, forse anche a vederlo, eppure tutta realtà. Il libro dei sogni per un ragazzo laureato in scienze motorie rimane aperto: tanti fogli bianchi, tante pagine ancora da scrivere con la consueta pacatezza e professionalità che lo contraddistingue. Favola bella, storia fantastica da raccontare ai più piccoli. 

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