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  • Bresciamania:| Un sogno chiamato Europa

    Bresciamania:| Un sogno chiamato Europa

    • Fabio Pettenò

    Sognare in grande e risvegliarsi a un punto dall'Inter capolista in piena zona Champions League? Si può fare. Nemmeno il più temerario dei sognatori, tifoso della leonessa d'Italia, avrebbe potuto immaginare una partenza a razzo così incredibile e storica. Tre vittorie in quattro gare, le ultime tre in sequenza e con avversari di tutto rispetto al pari di Palermo, Chievo e della Roma ieri sera. Non è una favola ma è il frutto del grande lavoro di mister Iachini e della dirigenza, che ha operato in maniera perfetta sul mercato riuscendo nell'impresa di amalgamare un gruppo che bene aveva fatto in serie B ma che doveva essere completato.

    Gli acquisti di Eder e Diamanti hanno innalzato moltissimo il valore tecnico dell'attacco, donandogli quell'imprevedibilità e quel pizzico di velocità che mancavano con il solo Caracciolo. In mediana l'accantonamento di Budel (ormai ai margini della squadra e ai ferri corti con allenatore e società) ha permesso di mettere in mostra tutte le qualità di Cordova come regista dai piedi buoni e dall'intelligenza tattica sopraffina. Felice si è rivelata anche la scelta di puntare sul giovane sconosciuto finlandese Hetemaj, autentica rivelazione di questo inizio d'anno per le rondinelle: ieri il primo gol in serie A, nelle scorse giornate voti sempre alti in pagella e poi tanta, tanta sostanza.

    Scelte felici che felici rendono una piazza che da troppo tempo ha convissuto con tensioni e con amarezze profonde, fatte di retrocessioni e di promozioni mancate. I fasti del Brescia targato Mazzone, il miglior Brescia di tutti i tempi, riaffiorano quando le gradinate del Rigamonti tornano a essere gremite, quando calciatori come Diamanti alla stessa stregua di Roberto Baggio incanta con le loro giocate le platee. Così come hanno fatto i vari Hubner e Toni e così come stanno facendo Caracciolo ed Eder: fare impazzire e saltare di gioia i tifosi per le loro reti e le loro segnature. E' un Brescia che non smette di piacere, che non smette di catturare attenzione: è un Brescia maturo per la serie A, pronto a sognare un posto tra le grandi. Quel Brescia targato Mazzone giunse settimo in campionato approdando così alla coppa Intertoto (fu sconfitto in finale dal PSG per differenza reti). E questo Brescia dove può arrivare? Sognare l'Europa dopo una partenza così 'si deve', non 'si può'.

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