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  • Buffon: 'Champions? La giusta ricompensa per la mia carriera'

    Buffon: 'Champions? La giusta ricompensa per la mia carriera'

    "Al 30' della sfida contro il Manchester City ho mandato un messaggio a uno dei nostri dirigenti dicendo: "Questi sono forti!". Questo dimostra il rispetto che abbiamo per loro. Giocano in maniera positiva, energica e brillante, fisicità e giocatori di qualità con esperienza. Sappiamo che se vogliamo avere un'altra chance di vincere la Champions League dobbiamo superare un ostacolo difficile almeno quanto il Barcellona".

    Esordisce così Gianluigi Buffon nella lunga intervista concessa a Uefa.com alla vigilia di Juve-Monaco. Il portiere parla poi del peso dei suoi 39 anni: "Mbappé del Monaco è nato nel dicembre del 1998, io avevo già giocato la Coppa del Mondo in Francia allora! E' bello aver avuto una carriera così lunga: incontrare ragazzi che non erano ancora nati quando tu avevi già un pezzo della carriera alle spalle. Ci ho pensato l'altro giorno, ho vissuto almeno tre generazioni. Quando ho iniziato c'era ancora gente di fine anni '50-'60, e finirò con gente nata nel 2000. E' un lungo lasso di tempo! E' bello sapere che sto giocando con i futuri Messi, Cristiano Ronaldo e Neymar perché tra dieci anni, dopo che mi sarò ritirato da un po', saranno star affermate e io ricorderò di averli affrontati ai loro esordi".

    FINALI PERSE - "C'è indubbiamente il desiderio di rifarci della sconfitta a Berlino, ma anche fare ammenda per Manchester del 2003 quindi andando indietro la mia motivazione è crescente. Nel 2015 abbiamo perso in un momento in cui il Barcellona era alle corde, ci hanno puniti con un contrattacco: Messi ha calciato, io ho respinto e Suarez ha segnato. Perdere ai rigori nel 2003 (col Milan, ndr) fu molto doloroso, ma visto che avevo 25 anni ero tranquillo perché ero convinto che avrei vinto molto altro. E' l'esuberanza della gioventù. Ero così vicino a vincere in quell'occasione, hanno sbagliato tre rigori in quella finale, io ne ho parati due. Cose strane. Non era destino e non siamo stati abbastanza bravi. Nello sport e nella vita quelli che meritano di più finiscono per avere la loro ricompensa. Dopo il ritorno con il Barcellona questa stagione ero molto felice ma non ho festeggiato molto perché so che dopo un certo punto puoi vincere o rimanere deluso. E visto che sono rimasto deluso molte volte voglio vincere prima di festeggiare!".

    VINCERE LA CHAMPIONS - "Significherebbe molto per me. Sarebbe la gioia più grande della mia carriera con il Mondiale del 2006, sarebbe una ricompensa, la fine di una strada difficile affrontata con coraggio, testardaggine e duro lavoro. Ho sempre voluto vincerla e sono sempre stato convinto che posso farcela con la mia squadra, i tifosi e i colleghi. Sarebbe stupendo, possiamo parlarne dopo che sarà accaduto!".

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