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  • Buffon: 'Con lo Shakthar meglio due feriti che un morto? Non ci sono i requisiti'

    Buffon: 'Con lo Shakthar meglio due feriti che un morto? Non ci sono i requisiti'

    "E' vero che lo Shakhtar è già qualificato, ma proprio per questo temo il fatto che non abbia nulla da perdere'. Gigi Buffon inquadra così il match decisivo di Champions di domani sera, in cui servirà un punto alla Juventus per qualificarsi. 'L'insidia maggiore? Il terzo risultato, quello che ci condannerebbe, perché conosciamo il valore dell'avversario e lo rispettiamo', aggiunge il capitano bianconero a Sky.

    "Quali sono le insidie dietro sfide del genere? L'insidia più grande è che esca fuori il terzo risultato, cioè quello che non ci farebbe molto piacere, per cui è un insidia molto grande, un'insidia che temiamo. Più che altro perchè conosciamo il valore della nostra avversaria e la rispettiamo tanto. Loro sono già qualificati, è vero, ma è anche vero che quando uno è già qualificato non ha nulla da perdere. Diciamo che nell'arco di questi 4-5 mesi, nei quali abbiamo affrontato sia il campionato che la Coppa Campioni, penso che si possa dire serenamente che il processo di crescita della Juve sia consolidato, nel senso che al di là di come andrà a finire domani credo che affrontare questo girone e vincere delle partite  come abbiamo fatto noi, significa che sei una squadra che ha tutti i crismi per incutere timore agli avversari. Poi è chiaro che soprattutto per noi, il risultato, il passaggio del turno, diventa fondamentale. Al di là di quello, l'impressione che la Juve sta dando quest'anno è che ugualmente è tornata competitiva anche a livello europeo". 

    "Meglio due feriti che un morto? Domanda sbagliata, non ci sono i requisiti: perché una è qualificata, e l'altra no. Già si parla solo di qualificazione, ma c'è anche differenza tra chi arriva primo e chi arriva secondo, visto chi si va poi ad affrontare negli ottavi. Diciamo che evitare subito potenziali vincitrici sarebbe meglio. Se la Juve può vincere la Champions? Per quel che riguarda il mio pensiero sulla Coppa dei Campioni, è chiaro che sognare non costa nulla, è tutto gratis, però è anche vero che bisogna essere realisti; quello che ho detto quando eravamo a Londra, nella prima partita, lo confermo adesso: cioè, ci sono indubbiamente tre-quattro squadre più forti per varie e molte ragioni rispetto a noi, ma come dissi allora, lo dico oggi - sono passati tre mesi, quelli che sono -, allora era un auspicio, ora è una certezza, cioè che noi possiamo giocarcela con tutti, e quindi questa è una grandissima forza".

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