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  • Buffon, sei sempre convinto che due feriti siano meglio di un morto?

    Buffon, sei sempre convinto che due feriti siano meglio di un morto?

     

    Non ce la sentivamo questa partita, e infatti ne usciamo con un risultato che ci lascia appesi, nell’incertezza assoluta. E anzi anche con qualche brutta sensazione e presentimento di possibili “biscotti” a nostro danno. Se il pareggio con la Spagna ci aveva tirato su di morale, lo stesso risultato con la Croazia ci rispedisce da Poznan a Cracovia molto più depressi. Bisognerà tornare qui lunedì per vedercela con l’Irlanda del Trap.

    Così come all’Italia di Danzica avevo dato un bel 7, a questa di Poznan si può dare tranquillamente 5 (largheggiando). E’ una squadra che faccio fatica a capire l’Italia, non è una squadra eccezionale, ma delle potenzialità sicuramente ce le ha, parte discretamente bene, fa gioco, occupa il campo con tutta la sua presenza fisica e tecnica, poi però una volta fatto il gol ripiega, perde l’iniziativa, subisce l’avversario. Insomma s’accontenta, come accade inevitabilmente a molte, troppe squadre del calcio italiano. Eppure il gol di Pirlo, quella bellissima punizione tipica del suo repertorio, avrebbe dovuto caricare la nazionale di ulteriori energie, darle coraggio. E invece la squadra ha finito con l’indietreggiaree, fino a quando i croati al loro primo vero tiro in porta, hanno approfittato di uno sbandamento difensivo generale che abbiamo pagato carissimo. Più o meno lo stesso era accaduto con la Spagna.

    L’Italia continua a fare errori gravi in difesa e non dovrebbe accadere, segno che la copertura e i meccanismi di gioco hanno delle lacune. Continuiamo anche a fare gol al minimo minimo necessario, troppo poco, non basta. De Rossi mi pare che continui a essere un equivoco: non risolve tutti i problemi della difesa, toglie quantità e spessore al centrocampo. Se non avanza e fa il playmaker altrimenti pesta i piedi a Pirlo allora non serve. Nel secondo tempo, lì in mezzo al centrocampo, sarebbe servito eccome. Prandelli ha scelto bene confermando Balotelli, mi è sembrato, tonico e in forma. Ma non l’ho capito quando ha sostituito Balotelli con Di Natale. Tra i due attaccanti mi sembrava comunque quello un po’ più tonico: anche se continua a sbagliare troppo e a non sfondare. Quasi tutti i cambi di Prandelli sono stati discutibili: probabilmente al posto di Thiago Motta invece dell’etereo Montolivo sarebbe servito di più il consistente Montolivo, e il finale di partita con due attaccanti di bassa statura richiamava molto aspirazioni barcelloniste che in questo momento non siamo proprio in grado di interpretare.

    Comunque la si rigiri rimaniamo col cerino in mano. Se siamo qui a pregare che gli altri (Spagna e Croazia) non facciamo lunedì prossimo il “biscotto” per evitarci il peggio, vuol dire che abbiamo fatto troppo poco. Nell’attesa si può chiedere a Buffon. “Si sa come va nel calcio, meglio sue feriti di un morto”. Do You remember?

    F.Bocca La Repubblica

     
     

     

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