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  • Cagliari, Biondini:|Il faro di centrocampo

    Cagliari, Biondini:|Il faro di centrocampo

    Di lui disse Bisoli un mese fa: «È un giocatore di cui si parla soltanto per la corsa, eppure contro la Roma ha fatto due assist e mezzo. Ha quantità e qualità. E lo ammetto, mi ci rivedo». Una vita da mediano quella dell'attuale tecnico del Cagliari, una carriera esplosa in trincea quella di Biondini, forse il rossoblù che più incarna il pensiero calcistico del tecnico emiliano.

    UNA CERTEZZA Sempre in campo dall'inizio alla fine nelle sei partite sin qui giocate. Come lui soltanto la coppia di centrali difensivi Canini-Astori e il portiere Agazzi. Punto di riferimento, insomma, in un centrocampo in continuo movimento. Prima con Ballardini, poi con Allegri, ora con Bisoli: c'è comunque Biondini al centro del Cagliari, con il quale il centrocampista ha già collezionato 124 presenze (arricchite da 5 gol) in quattro stagioni più due mesi.

    LA CARRIERA Cresciuto col mito di Pantani (da ragazzino si divertiva a seguirlo con un amico in motorino mentre il Pirata si allenava tra le colline riminesi dell'Alto Rubicone). Nato a Montiano, paesino di nemmeno duemila abitanti, per lo più agricoltori. Dodici chilometri separavano ogni giorno Biondini da Cesena e, soprattutto, dal Cesena, la sua squadra del cuore poi diventata (più o meno all'improvviso) un trampolino di lancio verso il calcio che conta. Con i romagnoli ha fatto tutta la trafila, sino a esordire con la prima squadra a soli diciassette anni. Fu Iachini (oggi allenatore del Brescia) a catapultarlo in campo per la prima volta in C1. E sempre Iachini gli fece fare il salto di qualità, in serie B, con il Vicenza. «Forse un pochino mi rispecchio in lui, nella sua grinta, nel modo in cui interpretava le partite quando era un giocatore», disse Biondini il giorno dopo l'esordio in Nazionale, a Pescara contro l'Olanda. All'epoca Bisoli non era ancora entrato nella sua vita.

    SVOLTA ROSSOBLÙ Grazie al Cagliari, dunque, ha conquistato pure la maglia azzurra. Eppure in Sardegna Biondini è arrivato quasi per caso, nell'estate del 2006. In casa rossoblù, infatti, era in corso una rivoluzione tattica guidata dal nuovo allenatore Giampaolo dopo anni di tridente. Il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2, tuttavia, trovò parecchi ostacoli durante la preparazione estiva, complici le caratteristiche tecniche (e le resistenze) di alcuni giocatori chiave, Esposito e Langella su tutti. Il dietrofront di Giampaolo riportò così il Cagliari sul mercato proprio alla vigilia del campionato: serviva una mezzala e Biondini della Reggina era uno dei pochi disponibili.

    CHILOMETRI E GOL Ennesimo colpo di Cellino. Il romagnolo (costato circa un milione e mezzo) si dimostra, infatti, subito all'altezza della serie A e diventa un punto fermo. Si alterna tra centrodestra e centrosinistra. Legna e legnate, gambe, polmoni, ma anche giocate di sopraffino. E gol importanti. Su tutti quello del 2009 a Torino, che consentì al Cagliari di battere la Juventus in trasferta dopo quarantuno anni (di Jeda e Matri le altre due reti). Ma la sfida (rossoblù) continua.

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