Questa volta la fase colloquiale che precede l'allenamento è più lunga del solito: Ficcadenti si accovaccia con i suoi nell'unica zona ombreggiata del campo e li, lontano da tutti, comincia il Suo discorso alla squadra. Alla fine saranno poco più di 30 minuti fitti fitti lontani dal pubblico e dagli altri componenti del gruppo; anche i dirigenti, staff tecnico e medico così come i magazzinieri infatti rispettano la privacy del momento. Ieri notte, nel dopo gara, si è tirato tardi più abbattuti per il risultato col Genoa che consapevoli d'aver comunque centrato anche quest'anno, per l'ottava volta consecutiva, l'obiettivo della permanenza in Serie A: la bandiera che svetta sul torrino della sede del Cagliari può rimanere al suo posto.

Stamane tra stanchezza accumulata e il lungo trasferimento in pullman da Brescia a Gradisca la mattinata era trascorsa pressochè in silenzio. Quindi il pranzo seguito da un breve riposo e poi come detto di nuovo in campo. Tutti presenti tranne Agostini che, in considerazione del turno di squalifica, si allenerà ad Assemini in attesa di riunirsi, la prossima settimana, a quelli che saranno i reduci di Cagliari-Juventus.

Tornando alla seduta odierna il gruppo viene diviso in tre tronconi: i portieri Agazzi, Avramov e Ruzittu affidati al loro preparatore Fulgoni; Nainggolan, Pinilla, Conti, Cossu (a proposito auguri di buon compleanno), Ekdal, Perico, Astori, Ibarbo e Ariaudo lavorano con Toffolutti mentre Conca si occupa di dirigere l'impegno di tutti gli altri. Temperatura al limite del sopportabile, intorno ai 25°.

Un'ora dopo la discesa in campo viene posizionata la "porta volante" lungo l'asse minore del campo: Ruzittu e Avramov tra i pali, mentre sudano nel tentativo di far gol Gozzi, Pisano, Larrivey, Ibarbo, Nenè, Bovi, Dessena, Eriksson e Canini: 10 minuti per il primo tempo seguiti da giri di campo e dalla seconda parte di gara. Seguono la serie dei rigori e dei calci piazzati. Sono le 18.30 quando si rientra negli spogliatoi.