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  • Cagliari-Marchetti:|Le carte degli avvocati

    Cagliari-Marchetti:|Le carte degli avvocati

    Diciannove pagine di ricorso, per lo più basato su articoli di giornali ed estratti dai vari siti internet che si occupano di calcio. Dall'altra parte, le controdeduzioni di tredici pagine, con una sfilza di testimoni in coda. Il caso Cagliari-Marchetti è entrato nel vivo. Le parti hanno affilato le armi e presentato le loro memorie. Il portiere rossoblù, escluso dalle gare ufficiali, dopo un'intervista in cui esprimeva rammarico per non essere stato ceduto alla Sampdoria (allora impegnata in Champions League e ora “retrocessa” in Europa League dopo essere stata eliminata nel preliminare dal Werder Brema), chiede la rescissione unilaterale del contratto e un risarcimento danni di circa duecentomila euro, ovvero il 20 per cento dell'ingaggio lordo, stimato intorno ai cinquecentomila euro netti (un milione con le tasse) a stagione, sino al giugno 2013.

    L'AFFONDO Il Cagliari replica che il ricorso è addirittura inammissibile e che in ogni caso la società si è comportata correttamente, seguendo scrupolosamente quanto prevede l'Accordo Collettivo (ormai scaduto e oggetto di una serrata trattativa tra l'Associazione calciatori e la Lega di Serie A) che regola i rapporti tra giocatori professionisti e i club.

    È una vicenda erroneamente definita di “mobbing”. Questo è un reato, che comporta un procedimento davanti a un Tribunale penale. Marchetti, invece, si è rivolto alla giustizia sportiva. Sarà il Collegio Arbitrale, in un'udienza che sarà fissata a breve, a occuparsi del caso.

    Si tratta, comunque, di una vicenda clamorosa, perché un fatto è certo: il portiere della Nazionale (ormai ex, essendo stato sopravanzato da Viviano del Palermo e Sirigu del Bologna) è relegato in tribuna nel Cagliari. E questo, di per sé, è un fatto inconsueto.

    L'INTERVISTA Tutto è nato da un'intervista del 23 luglio scorso in cui Marchetti si esprimeva così: «Ho vissuto il finale di campionato e i primi giorni di raduno azzurro sperando nell'opportunità Samp. È normale essere ambiziosi. Pensavo a migliorarmi, a una nuova sfida, a una crescita internazionale con la Champions. Il rammarico c'è, non c'è dubbio. Ma costavo troppo e sono rimasto a Cagliari».

    Era un'intervista non autorizzata e alle rimostranze della società, non solo Marchetti non ha fatto marcia indietro ma ha rincarato la dose, esprimendo il suo malcontento. Da qui la rottura con i tifosi (che hanno considerato un'offesa quelle parole) e con la società. Marchetti è passato da titolare a terzo portiere. La situazione si è aggravata quando il 31 agosto si è chiuso il calciomercato senza che si fosse riusciti a trovare una sistemazione al “separato in casa”.

    MOLTO FUMO Voci tante, dall'Arsenal al Genoa, dalla Roma al Bayern Monaco. Trattative vere e proprie, nessuna. Se ne riparlerà a gennaio, quando riaprirà il calciomercato. Ma non c'è alcuna garanzia che si riesca a trovare una squadra al portiere.

    Dopo mesi di difficile convivenza, senza che, però, emergesse alcun problema di rapporti con i compagni, i tecnici e i dirigenti (mentre gli ultrà rinnovavano a ogni partita casalinga la loro contestazione nei confronti del “traditore”), due settimane fa è esplosa la bomba: Marchetti, tramite il suo agente, Beppe Bozzo, ha avviato le pratiche per la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno.

    LA MOSSA Bozzo si è rivolto allo studio legale di Roma degli avvocati Antonio Conte e Gabriele Zuccheretti, il Cagliari a quello dell'avvocato Mattia Grassani, del Foro di Bologna, considerato uno dei massimi esperti di questioni calcistiche. Come si dice, sono volate le carte bollate. La parola al Collegio arbitrale, che dovrebbe pronunciare la sua sentenza entro la fine dell'anno. A meno che non consideri inammissibile il ricorso, accorciando notevolmente l'iter. Ma questa è un'altra storia.

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