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  • Cagliarimania:| È cosi difficile parlare di calcio?
Cagliarimania:| È cosi difficile parlare di calcio?

Cagliarimania:| È cosi difficile parlare di calcio?

Le sfide tra Cagliari e Inter sembrano destinate a suscitare polemiche sull'arbitraggio. Sarà un caso o un modo per trovare giustificazioni alle poco esaltanti prestazioni dei nerazzurri? La partita di andata a San Siro, ricordiamo, terminò 2-2, con una prestazione maiuscola dei rossoblù. Eppure i riflettori si puntarono sul presunto fallo da rigore di Astori su Ranocchia. Non si parlò d'altro, l'azione venne analizzata da tutte le angolazioni possibili e i commentatori non ebbero alcun dubbio nel sentenziare che l'Inter subì un'ingiustizia. Passarono dunque in secondo piano tanti altri aspetti che chi si occupa di calcio dovrebbe essere capace di cogliere. E cioè che l'Inter si trovò davanti una squadra ben messa in campo, solida, con delle ottime individualità (ricordiamo che Marco Sau segnò due gol, di cui uno molto bello) e che Avramov fu tra i migliori in campo (e ciò sta a significare la squadra che avrebbe meritato di vincere non era l'Inter). 

Domenica scorsa stesso copione. L'Inter perde e via a trovare la causa nell'errore arbitrale, che, per carità, c'è stato ma che, a nostro parere, non ha deciso la partita. Siamo d'accordo che il rigore concesso a Pinilla è stato decisamente generoso, questo è chiaro. Ma perché, una volta chiarito questo punto, non si inizia a parlare di calcio, cioè di quello che è successo nell'arco dei novanta minuti, valutando nel complesso la prestazione delle due squadre? Pochi hanno messo in evidenza che il Cagliari ha perso dopo pochi minuti uno dei suoi uomini migliori e più in forma del momento, Andrea Cossu, sconvolgendo così i piani di Pulga e Lopez. Quasi nessuno ha messo in risalto le qualità tecniche e fisiche di Victor Ibarbo che, in un'azione che possiamo definire 'alla Weah', ha attraversato tutto il campo palla al piede e non ha trovato la rete solo perché fermato (irregolarmente?) in area di rigore da Juan Jesus. 

Anche l’ottima prestazione del giovane Murru, che sulla fascia sinistra non ha per niente sfigurato nel confronto con Alvarez, e soprattutto, con un mostro sacro come Zanetti, è passata quasi sotto silenzio. E che dire di Matias Cabrera, sostituto di Cossu, entrato con personalità in campo dimostrando di saper coniugare qualità e quantità? O di Mauricio Pinilla, alla seconda doppietta consecutiva?  Insomma gli elementi per parlare di una bella partita di calcio c'erano tutti, ma, come sempre accade, un torto subito da una 'grande' monopolizza l'attenzione. Quando finirà questa cattiva abitudine?

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