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  • Cagliarimania: il coraggio di cambiare

    Cagliarimania: il coraggio di cambiare

    La sconfitta contro il Chievo pone degli interrogativi importanti. Soprattutto per il modo in cui è maturata. I rossoblù sono sembrati lontani parenti di quelli scesi in campo contro Inter, Empoli, Napoli, Fiorentina (nonostante la sonora sconfitta). La prova è stata deludente sotto tutti i punti di vista: difesa distratta, centrocampo privo di idee, attacco inconcludente. E la classifica comincia a fare veramente paura. Sino a domenica, la squadra piaceva, nonostante i risultati altalenanti, il gioco di Zeman divertiva ed i tifosi applaudivano i giocatori al termine di ogni gara. Dopo il Chievo qualcosa è  cambiato, ha suonato un campanello d’allarme che non può essere ignorato.

    Indubbiamente se non si vince da ben sei partite qualcosa va cambiato. Escludiamo un cambio di modulo: il 4-3-3 è il marchio di fabbrica di Zeman e pertanto il tecnico boemo non vi rinuncerà mai. Però si possono cambiare gli interpreti, o almeno tentare di apportare qualche modifica. Analizziamo per esempio la fascia sinistra difensiva. Per Zeman il titolare è Avelar; il brasiliano ha indubbiamente dimostrato di interpretare il ruolo in maniera efficace, soprattutto nella fase offensiva.  Nelle ultime settimane il terzino di Parnavai è stato fermo ai box per problemi fisici; Zeman ha provato diverse soluzioni per sostituirlo, affidandosi a Murru, Capuano, Balzano senza tuttavia ottenere i risultati sperati.

    Se ci spostiamo a centrocampo l’attenzione cade su Lorenzo Crisetig. Il giovane friulano è considerato giustamente uno dei centrocampisti più promettenti del campionato. Ultimamente però le sue prestazioni non sono soddisfacenti. Probabilmente perché il ruolo nel quale rende di più è quello di centrale. Ma in quella posizione c’è un certo Daniele Conti, mica uno qualsiasi. Quindi Zeman, che crede parecchio in Crisetig, lo schiera nel ruolo di mezzala destra, ruolo in cui servirebbe maggiore dinamicità. Quella che potrebbe garantire ad esempio Donsah. Arriviamo in attacco. Anche qui ci permettiamo di sollevare delle perplessità. Il tridente Ibarbo-Sau-Cossu è stato quello maggiormente utilizzato da Zeman; poi l’infortunio di Marco Sau, che aveva iniziato a segnare con regolarità, ha scombinato le carte in tavola. Il sostituto naturale, anche se con caratteristiche diverse rispetto al ‘piccolo’ centravanti sardo, dovrebbe essere Samuele Longo. Invece Zeman ha preferito modellare l’attacco senza un vero centravanti di ruolo, schierando Cossu al centro con Farias ed Ibarbo ai lati. Una soluzione che ha dato ottimi frutti contro il Napoli (con la doppietta di Farias), ma che si è rivelata inadeguata contro Fiorentina e Chievo. A questo punto tentare con Longo dal primo minuto ci sembra opportuno; anche perché il ragazzo ha dimostrato contro il Modena in Coppa Italia di avere il senso del gol e la voglia giusta per emergere.  Domani a Parma sarà un test fondamentale per capire se veramente ci sarà un’inversione di rotta; e a prescindere di chi andrà in campo occorrerà giocare con il coltello tra i denti, come chiede il presidente Giulini.

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