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  • Cagliarimania:| Is Arenas addio, una sconfitta per tutti

    Cagliarimania:| Is Arenas addio, una sconfitta per tutti

    Alla fine il Cagliari ha detto addio all'impianto di Is Arenas. Una decisione giunta forse inaspettata, ma probabilmente inevitabile per gli sviluppi dell'intera vicenda, sia dal punto di vista giudiziario sia da quello prettamente calcistico. E' inutile star qui a ripercorrere tutte le tappe di questa controversa questione, dalla rinuncia polemica allo storico stadio Sant'Elia all'epilogo di questi giorni. Ci sembra piuttosto giusto soffermarci su chi ne subirà le conseguenze. Insomma, chi esce sconfitto? Una prima analisi di coscienza spetta al Comune di Cagliari e alla società. E' stato fatto il possibile per evitare di lasciare il Sant'Elia e iniziare la migrazione verso altri lidi (Trieste, Quartu Sant'Elena, Parma e poi chissà…)? La difficoltà di dialogo tra un giovane sindaco trentacinquenne come Massimo Zedda e una vecchia volpe come il presidente Cellino poteva essere appianata in qualche modo? Chissà. Sta di fatto che la città di Cagliari (e con essa la Sardegna tutta) ne esce sconfitta.

    E che dire del Comune di Quartu Sant'Elena? Al di là delle irregolarità oggetto delle indagini giudiziarie (che ovviamente non spetta a noi analizzare), poteva l'amministrazione comunale difendere con maggiore forza un progetto sul quale ha investito parecchio, anche in termini di immagine? Poteva prendersi qualche responsabilità in più per permettere alla squadra di terminare il campionato a Is Arenas e far sì che almeno gli abbonati avessero l'accesso all'impianto? Un impianto che, a nostro parere, non ha niente da invidiare ad altri stadi di serie A che vanno avanti a forza di deroghe. E qui entrano in ballo la Lega Calcio e le massime autorità del settore, che hanno permesso che la situazione degenerasse sino a questo punto.

    Il problema dello stadio del Cagliari era già noto dalla primavera scorsa, quando la squadra emigrò a Trieste per giocare le ultime gare casalinghe al 'Nereo Rocco'; evidentemente era un problema ritenuto di pertinenza solo del Cagliari e non di tutto il calcio italiano. E invece siamo convinti del contrario. Ma più di tutti escono sconfitti, loro malgrado, i tifosi e i giocatori. Sia gli uni sia gli altri sono stati encomiabili in questi mesi tribolati. La tifoseria non ha mai smesso di stare vicino alla squadra ed alla società, prima accollandosi dispendiose trasferte e poi, negli ultimi turni di campionato, incitando i propri beniamini dall'esterno di Is Arenas, scegliendo di far sentire la propria voce ai giocatori piuttosto che guardare comodamente la partita nel salotto di casa. E i giocatori non sono stati da meno: nelle ultime tre partite, disputate a porte chiuse, nonostante un clima desolante e surreale, hanno conquistato altrettante vittorie mettendo in campo orgoglio, determinazione e dimostrando un forte attaccamento ai colori rossoblù.

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