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  • Cagliarimania:| Sant'Elia, che telenovela!

    Cagliarimania:| Sant'Elia, che telenovela!

    La telenovela dello stadio Sant'Elia, dopo essere andata avanti per anni con una trama lenta e prevedibile, si è arricchita in questi gironi di un nuovo interprete. Ai protagonisti storici (un vulcanico presidente e un amministrazione comunale inefficiente) si è aggiunto anche il Tribunale di Cagliari, che vuole vederci chiaro su alcune questioni legate alla costruzione del nuovo impianto, e di conseguenza ha promosso un'indagine penale nei confronti del presidente Cellino. Il quale, dopo aver dichiarato nei giorni scorsi di voler regalare la società al Comune, ieri ha presentato le dimissioni, prontamente respinte all'unanimità dal Consiglio di Amministrazione. Insomma, sembra che la squadra (che appartiene affettivamente a tutti i sardi) debba penare ancora parecchio per poter giocare in uno stadio decente. E gli spettatori si sono stancati di assistere a questo penoso teatrino che va avanti da almeno dieci anni.

    E' infatti dal 2002 che l'attuale Sant'Elia è palesemente non idoneo ad ospitare eventi calcistici di un certo livello; da quando cioè sono state apportate delle modifiche alla vecchia struttura (inaugurata nel 1970 e ristrutturata nel 1990 in occasioni dei Mondiali), avvicinando gli spalti al terreno di gioco attraverso la posa di gradinate in tubi Innocenti. Delle modifiche che dovevano essere provvisorie e che invece, a distanza di dieci anni, rappresentano l'unico concreto passo in avanti fatto per la risoluzione del problema stadio. E la recente dichiarazione di non agibilità di due settori (distinti e curva sud) non fa altro che confermare la gravità del problema.

    Ma siamo sicuri che ci sia la volontà di risolverlo, questo problema? La società Cagliari Calcio si è dichiarata disposta già da tempo a costruire un nuovo stadio a proprie spese (sul modello del Juventus Stadium), individuando l'area e presentando i relativi progetti alle amministrazioni competenti. Il Comune dal canto suo vorrebbe riammodernare l'attuale stadio. Insomma, non si trova un punto di accordo tra le parti in causa, e i principali danneggiati da questa situazione sono i tifosi, che non possono godersi le partite della propria squadra in uno stadio confortevole e di conseguenza preferiscono stare comodi in poltrona davanti alla tv. E possono scordarsi di vedere un Cagliari che vada oltre la salvezza. Perché l'Europa con uno stadio così è pura utopia.

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