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  • Cagliarimania: serviva davvero Gabriel?

    Cagliarimania: serviva davvero Gabriel?

    • Mauro Cossu
    Notte fonda per il Cagliari. I rossoblu cadono nuovamente al San'Elia sotto i colpi di un'Inter che è apparsa nettamente superiore fin dalle prime battute dell'incontro. I nerazzurri si aggiudicano i tre punti con un roboante 5-1 per effetto dei gol di Banega, Icardi, Gagliardini e la doppietta di uno straripante Perisic. Ai sardi non basta il gol di Marco Borriello, al suo 12° centro in campionato (16° stagionale con il poker rifilato alla Spal in Coppa Italia), per evitare la figuraccia di fronte al proprio pubblico. Per i rossoblu si tratta dell'ennesimo passo indietro dopo le convincenti prestazioni di Genova contro la Samp (1-1) e la vittoria in casa del Crotone (1-2). Al Sant'Elia i ragazzi di Rastelli hanno giocato un primo tempo all'altezza della situazione, ma nella ripresa si sono letteralmente sciolti come neve al sole, consentendo ai nerazzurri di dilagare con una facilità disarmante. E non è la prima volta che accade: si tratta infatti della terza volta in stagione che i rossoblu incassano una manita casalinga, dopo i cinque gol rifilati da Fiorentina e Napoli. Senza dubbio qualche responsabilità va attribuita a Rastelli. Il tecnico isolano, contro l'Inter, ha rispolverato dalla soffitta il 3-5-1-1 che non si vedeva al Sant'Elia da tempo immemore. E' vero che il Cagliari - quantomeno nella prima frazione di gara - ha provato a tenere testa ad un avversario sulla carta nettamente superiore, ma alla lunga si sono palesate le enormi differenze di qualità tra i due organici. Il fattore più preoccupante, però, oltre alle solite amnesie difensive, è il clamoroso calo fisico-mentale accusato nel secondo tempo, quando i sardi non sembrano essere mai scesi realmente in campo.

    E arriviamo alla nota dolente della giornata: Gabriel. Il portiere brasiliano, arrivato a gennaio in prestito dal Milan nello scambio che ha portato Storari in rossonero, è stato senza dubbio uno dei peggiori dell'undici di Rastelli. Mai sicuro tra i pali, goffo sulla punizione del 2-0 di Banega, regala un rigore a Icardi con un’ingenuità evitabile e si fa beffare da una conclusione non irresistibile dalla distanza di Gagliardini. Una prestazione decisamente insufficiente, che ha alimentato qualche polemica tra i sostenitori rossoblu sul suo impiego da titolare. Rastelli ha messo da parte Rafael, che aveva ben figurato quando era stato chiamato in causa nel corso della stagione, e da tre giornate a questa parte, smaltiti i problemi fisici, è stato Gabriel a dover difendere i pali rossoblu. Esordio senza troppi problemi contro la Samp, poi a Crotone si sono intravisti i primi limiti del classe '92. Fino ad arrivare al match contro l'Inter, un vero e proprio disastro. A questo punto una domanda sorge spontanea: Gabriel merita davvero di giocare al posto di Rafael? Se dovessimo rispondere in termini strettamente calcistici, probabilmente risponderemmo no. L'ex numero uno del Verona, nonostante i 35 anni compiuti tre giorni fa, garantisce più solidità, affidabilità ed esperienza rispetto al suo connazionale più giovane. Difficile, dunque, pensare che il 24enne portiere carioca giochi per motivi diversi da quelli scritti negli accordi con il Milan. Ad ogni modo, criticare col senno di poi un ragazzo che sta cercando di ritrovare il ritmo gara dopo una lunga assenza dal terreno di gioco, come ha detto anche il tecnico rossoblu nel post gara "sa un po' di caccia alle streghe". Il quesito però resta, i dubbi sull'utilizzo da titolare di Gabriel pure. Dietro l'angolo c'è il grande pericolo di un rilassamento della squadra per questo ultimo scorcio di campionato. A Rastelli il compito di trovare le giuste motivazioni per chiudere la stagione nel miglior modo possibile. Magari con un portiere affidabile ed esperto tra i pali...

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