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  • Cagliarimania: troppe ingenuità e poca cattiveria

    Cagliarimania: troppe ingenuità e poca cattiveria

    Quattro partite, un solo punto. Il 2014 è iniziato non benissimo per la squadra di Lopez, che comunque si dice soddisfatto delle prestazioni. Difficile dargli torto; le tre sconfitte consecutive sono arrivate in maniera diversa ma comunque al termine di partite nelle quali il Cagliari ha giocato alla pari con le dirette avversarie. Contro la Juventus ed il Milan è andata addirittura in vantaggio per prima, mentre contro l’Atalanta si è messa in mezzo la sfortuna (ma non solo).

    Allora cosa ha fatto la differenza? A nostra parere troppa ingenuità e poca cattiveria. Un mix che fa del Cagliari una squadra sempre in bilico, capace di buone prestazioni ma che non riesce mai a convincere pienamente. Un dato può essere utile per spiegare il concetto: in questo campionato ha ottenuto quattro vittorie, tutte con il risultato di 2 a1. Non ha mai vinto con più di un gol di scarto e non ha mai segnato più di due reti a partita. Insomma non c’è mai stata una prova di forza vera e propria, nemmeno contro squadre di pari livello. Questo significa che non si ha la capacità e la cattiveria giusta per chiudere le partite ed impedire agli avversari di essere sempre li, pronti a colpire. Se poi si aggiungono anche le ingenuità, collettive o dei singoli, il quadro è completo.

    Senza andare troppo indietro nel tempo, analizziamo sotto questo punto di vista le ultime tre partite. Contro la Juventus, dopo il vantaggio di Pinilla, sono state fallite tre nitide occasioni per raddoppiare (con Dessena, Conti e lo stesso cileno). Poi un paio di errori del portiere Adàn (che, tra l’altro, dopo solo due partite ha rescisso il contratto ed è tornato in Spagna) hanno spianato la strada alla Vecchia Signora per la goleada finale. L’Atalanta deve ringraziare i legni (tre per l’esattezza, colti da Ibarbo e Conti) e un’ingenuità difensiva che ha permesso a Maxi Moralex (centosessanta centimetri di altezza) di colpire di testa risultando fondamentale nell’azione del gol di Bonaventura. Nella sfida contro la squadra di Seedorf bastava un pizzico di attenzione in più per ottenere l’intera posta in palio. Se è vero che i rossoneri hanno avuto delle chiare occasioni da rete con Robinho, Honda e Balotelli è anche vero il Cagliari ha amministrato bene il vantaggio dopo il bel gol di Sau e che solo l’ingenuità di Cabrera, con il suo sciagurato tocco di mano, ha permesso al Milan – a tre minuti dal termine – di riportarsi in partita. Sarebbe indubbiamente servita quella cattiveria che avrebbe portato non solo ad amministrare bene il vantaggio, ma a renderlo più cospicuo e non così vacuo e fragile da svanire in soli tre minuti. Lasciando tanta amarezza e punti interrogativi sul futuro.

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